Un intervento chirurgico di emergenza effettuato durante la notte all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto non è bastato a salvare la vita a una trentenne nigeriana incinta, arrivata in arresto cardiaco al pronto soccorso. A quanto si è appreso, nel corso del massaggio cardiaco i medici si sono resi conto della gravità della situazione e hanno chiamato i colleghi del reparto di ostetricia per procedere a un cesareo, ma per la mamma e la bimba che aveva in grembo non c’è stato nulla da fare.
La donna, che non era seguita dall’Asl di Taranto, aveva chiamato il 118 per forti dolori all’addome. Immediato il trasporto al pronto soccorso dove la trentenne è giunta in arresto cardiaco. Il personale sanitario ha iniziato le manovre rianimatorie e disposto un intervento chirurgico d’urgenza ma ogni tentativo è risultato vano.
La ricostruzione della Asl: All’arrivo dei soccorritori “non era cosciente” e durante il trasporto in ospedale “è andata incontro ad arresto cardiaco” la 30enne incinta alla 35esima settimana morta la notte scorsa dopo essere stata colta da un malore. Anche per la bimba che aveva in grembo, nonostante un intervento chirurgico di emergenza, non c’è stato nulla da fare: “è nata asistolica e non c’è stata ripresa delle sue funzioni vitali”. Lo riferisce l’Asl di Taranto, precisando che “mentre si trovava al proprio domicilio”, la donna “ha accusato un malore per il quale è stato richiesto l’intervento del soccorso.
Il 118 è giunto prontamente presso l’abitazione della donna che non era cosciente. La donna è stata sistemata in barella e trasportata in ambulanza in codice rosso presso l’ospedale SS. Annunziata”. Durante il trasporto, ricostruisce l’Asl, “la giovane è andata incontro ad arresto cardiaco e i sanitari hanno immediatamente adottato le manovre di rianimazione cardio-polmonare. Giunta al pronto soccorso, sono proseguite tutte le pratiche rianimatorie secondo il protocollo Als (Advanced life support) ma, nonostante l’assistenza intensiva, la paziente non si è ripresa dall’arresto cardiaco”. I ginecologi in turno, “allertati data la situazione – aggiunge l’azienda sanitaria – sono tempestivamente scesi al pronto soccorso e, valutata la gravità della situazione e la mancata risposta favorevole alle manovre rianimatorie, hanno deciso di procedere all’intervento chirurgico d’emergenza di taglio cesareo per tentare di salvare il feto. La neonata è nata asistolica e, nonostante tutte le manovre rianimatorie, non c’è stata ripresa delle sue funzioni vitali”. La direzione generale della Asl Taranto “esprime, a nome di tutti i dipendenti, profondo cordoglio per la morte della giovane e della sua piccola”.