“Non era il classico operaio che lavora fino a tardi per integrare il reddito, ma probabilmente era lì come consulente esterno considerando la sua esperienza in materia impiantistica”. Lo dice all’ANSA Francesco Leo, il sindaco di San Marzano di San Giuseppe, il paese del Tarantino in cui risiedeva Mario Pisano, di 73 anni, una delle tre vittime dell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi a Suviana, nel Bolognese.
Secondo il sindaco, Pisano “aveva gestito una ditta che realizzava impianti in strutture di una certa rilevanza come inceneritori, svolgendo lavori anche per enti pubblici”. Fino a pochi anni fa risiedeva a San Marzano dove vive una figlia e alcuni nipoti.
Mario Pisano, riferisce il sindaco Leo, era “inserito nel tessuto sociale del paese ed era molto attivo anche nel settore dello sport. Socio fondatore del Circolo tennis, struttura pubblica che negli anni Novanta e primi anni Duemila era un fiore all’occhiello della comunità, era stato anche presidente della Polisportiva San Marzano Calcio che poi si è sciolta e sono nate successivamente altre due società”.
Pisano, ex dipendente Enel, aveva anche gestito una ditta di impiantistica e dopo essere andato in pensione svolgeva lavori a partita Iva. Il 73enne, che lascia la moglie, tre figli e 5 nipoti, da qualche anno risiedeva in un Comune del nord. A San Marzano abita ancora la figlia Valentina, madre di tre ragazzi. “L’ho sentita pochi minuti fa – spiega il primo cittadino – ed è molto provata. Non riesce ancora a capacitarsi di quanto accaduto. Resta in attesa di notizie. Al momento è tutto bloccato e non si sa quando verrà restituita la salma e potranno essere celebrati i funerali”.
“Ieri – conclude il sindaco Leo – abbiamo avuto due morti sul lavoro, originari di San Marzano, nello stesso giorno: oltre a Mario Pisano, è deceduto Angelo Cotugno, folgorato da una scarica elettrica in un cantiere stradale a Taranto. Stiamo chiaramente valutando il lutto cittadino, i presupposti ci sono, anche perchè erano entrambi noti alla comunità per questioni di parentela o conoscenza diretta”.
I dispersi della strage sono quattro, oltre a tre morti accertati e cinque feriti. Le tre vittime identificate hanno fra i 35 e i 73 anni. Si tratta di Pavel Petronel Tanase, nato in Romania, di Settimo Torinese (Torino), di 45 anni, Mario Pisani, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto), 73 anni e Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra (Messina).