Cresce la spesa sanitaria privata delle famiglie in Puglia ma allo stesso tempo aumentano anche coloro che sono costretti a rinunciare alle cure perché impossibilitati a pagare le prestazioni sanitarie: lo rileva un’analisi della fondazione Gimbe che ha misurato le dimensioni dell’impatto della spesa sanitaria out-of-pocket, ovvero quella sostenuta direttamente dalle famiglie, sui bilanci familiari. In dettaglio l’analisi si concentra su spesa sanitaria out-of-pocket, impatto della spesa per la salute sulle famiglie, limitazione delle spese per la salute, indisponibilità economiche temporanee delle spese per la salute, rinunce a prestazioni sanitarie e povertà assoluta. In Puglia la spesa annuale delle famiglie per la salute nel 2022 è stata pari a 1.147,80 euro: +26,1% rispetto al 2021 in cui era pari a 910,2 euro. Si tratta della variazione percentuale più alta tra le Regioni e province autonome italiane. Quindi, sempre più pugliesi, potendoselo permettere, si rivolgono ai privati per effettuare una visita o un esame specialistico. Sopra la media nazionale anche il dato relativo alle famiglie che hanno rinunciato alle prestazioni sanitarie: nel 2022 è pari al 7,5%, contro una media nazionale del 7% (la Puglia è sesta in Italia).
Considerando il resto dell’Italia, il Nord-Est ha registrato l’incremento più significativo, passando dal 7,1% al 7,9%, seguito dal Sud con un aumento dal 10,5% all’11,2% e dalle Isole con un incremento dal 9,2% al 9,8%. Anche se il Nord-Ovest e il Centro hanno registrato un aumento più contenuto (0,4%), il fenomeno della povertà assoluta è diffuso su tutto il territorio nazionale. ). E le stime preliminari Istat per ill 2023 documentano un ulteriore incremento della povertà assoluta delle famiglie: dall’8,3% all’8,5%. Secondo l’analisi Gimbe, il 16,7% delle famiglie dichiara di avere limitato la spesa per visite mediche e accertamenti periodici preventivi in quantità e/o qualità. Se il Nord-Est (10,6%), il Nord-Ovest (12,8%) e il Centro (14,6%) si trovano sotto la media nazionale, tutto il Mezzogiorno si colloca al di sopra: di poco le Isole (18,5%), di oltre 10 punti percentuali il Sud (28,7%), in pratica più di 1 famiglia su 4. Il 4,2% delle famiglie dichiara di non disporre di soldi in alcuni periodi dell’anno per far fronte a spese relative alle malattie. Sono al di sotto della media nazionale il Nord-Est (2%), il Centro (3,1%) e il Nord-Ovest (3,2%), mentre il Mezzogiorno si colloca al di sopra della media nazionale: rispettivamente le Isole al 5,3% e il Sud all’8%, un dato quasi doppio rispetto alla media nazionale. Più in generale, riporta Gimbe, la spesa sanitaria totale in Italia ammonta a 171.867 milioni di euro: 130.364 milioni di spesa pubblica (75,9%) e 41.503 milioni di spesa privata, di cui 36.835 milioni (21,4%) ‘out-of-pocket’ e 4.668 milioni (2,7%) intermediata da fondi sanitari e assicurazioni. Complessivamente, nel periodo 2012-2022 la spesa ‘out-of-pocket’ è aumentata in media dell’1,6% annuo, per un totale di 5.326 milioni in 10 anni