Il coperto va pagato ma deve essere scritto l’importo in modo chiaro e trasparente sul menù. Non c’è nessuna legge nazionale che vieti o limiti la riscossione, quindi i ristoratori possono chiedere un contributo per il coperto ma anche ad esempio per il servizio o per il pane. Quale che sia il termine utilizzato, si tratta in ogni caso di un contributo aggiuntivo rispetto al costo della consumazione, che va ad aumentare il conto finale. Vediamo gli interrogativi dei consumatori ai quali risponde Altroconsumo.
A quale legge devo fare riferimento?
L’art. 180 TULPS (regio decreto n. 635/1940) impone infatti ai pubblici esercenti di esporre, in luogo ben visibile al pubblico la tariffa dei prezzi. E aggiungiamo noi, questi devono essere quantificati in modo chiaro e trasparente, affinché il cliente possa prevedere la spesa che va ad affrontare. Perché nulla gli vieta, se lo ritiene sproporzionato, di cambiare idea e abbandonare il tavolo.
Posso rifiutarmi di pagare costi extra non segnalati?
Sì. Recentemente aveva fatto scalpore l’abitudine di alcuni ristoratori di far pagare un costo extra per suddividere una singola razione in più piatti. Per questi supplementi vale la regola appena vista: sono legittimi se ben visibili e chiaramente segnalati al cliente prima di ordinare. In questo articolo ti indichiamo in quali casi puoi rifiutarti di pagare un conto extra al ristorante.
Se ho già ordinato, posso rifiutarmi di pagare il coperto?
Dipende. Va pagato se i prezzi del coperto sono stati chiaramente segnalati a menù o comunque prima di procedere con l’ordinazione. In questo caso, con l’ordine si accettano anche quei costi e alla fine il conto va pagato. Diversamente, se non erano stati chiaramente segnalati o quando la quantificazione non è chiara possono essere contestati e il cliente può rifiutarsi di pagarli, chiedendo, se proprio non si riesce a trovare un compromesso col ristoratore, l’intervento delle forze dell’ordine.
Cosa fare allora davanti a un coperto o a un costo aggiuntivo?
I ristoratori possono liberamente stabilire prezzi ed eventuali sovrapprezzi, anche perché i costi cui far fronte possono variare molto da un esercizio ad un altro (per location, spese fisse, personale, ecc). Allo stesso tempo, questi importi devono essere ben visibili al consumatore prima di ordinare per permettergli di prevedere quale sarà l’importo complessivo da pagare. E per permettergli, eventualmente, di decidere se rimanere e ordinare oppure andarsene.