Rischio recidiva di nuovi delitti anche per le prossime elezioni a Bari, ma non solo, anche alle europee. È quanto emerge dalle carte dell’inchiesta che ha causato un terremoto nella politica del capoluogo pugliese tanto da portare uno dei due candidati per la corsa a sindaco, Michele Laforgia, a rinunciare alle primarie. In particolare, secondo la Gip Paola Desantis, la “compravendita dei voti svelata dall’inchiesta della magistratura barese verosimilmente poteva essere messa in atto in occasione delle prossime elezioni comunali di Bari e delle elezioni Europee del giugno 2024”.
Più nel dettaglio, secondo lo stesso, si tratta “di una possibilità, perché il gruppo era rodato e ben organizzato”. Il gip, evidenziando il pericolo di recidiva della condotta illecita cita un’informativa recente dei carabinieri, datata 13 marzo 2024. Quest’ultima è allegata agli atti dell’indagine che lo scorso 4 aprile ha portato all’esecuzione di dieci misure cautelari, tra cui otto arresti e due divieti di dimora, con le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale per le amministrative di Triggiano, Grumo Appula e del Consiglio regionale pugliese. L’inchiesta vede coinvolta anche Anita Maurodinoia, ormai ex assessore, indagata.
In merito agli accertamenti attualmente in corso sul gruppo criminale si è soffermata la gip Desantis che nel provvedimento cautelare scrive che “sussiste evidentemente anche il requisito dell’attualità del pericolo di recidiva inteso quale occasione prossima favorevole alla commissione di nuovi delitti tenuto conto anche di quanto evidenziato nell’informativa in data 13.3.2024 e nei relativi allegati” – conclude.
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