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Il doppio ex Rizzardi: “L’addio di Giuntoli ha pesato anche sul Bari”

Il doppio ex di Bari e Cremonese ha analizzato la stagione dei galletti e il prossimo match tra biancorossi e grigiorossi

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Ven, 5 Aprile 2024 - 14:13

Due punti nelle ultime sei gare di campionato e appuntamento con la vittoria che manca dal 17 febbraio quando, gli uomini di Iachini, riuscirono a superare la Feralpisalò. Sono questi i numeri impietosi che certificano l’ennesima crisi stagionale del Bari alle prese con un rush finale di campionato tutt’altro che semplice e con la zona playout distante solo un punto. Per analizzare nel dettaglio il momento della squadra di Iachini e la prossima gara contro la Cremonese, ci siamo affidati ad un doppio ex quale Ivan Rizzardi che si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com.

Ivan Rizzardi, dopo aver calcato i campi della serie A, è attualmente nel mondo del calcio?

“Sono il responsabile del settore giovanile dell’Ospitaletto, società con un passato anche in serie C. Ho scelto di allenare i giovani perché è un mondo ancora “pulito” con dinamiche meno complesse e più genuino”.

La sua carriera da calciatore è legata fortemente a 3 società: Napoli, Bari e Cremonese. I primi due club hanno la stessa proprietà…

“Le solite buffonate tutte italiane: non è possibile possedere due società che, naturalmente, vanno in contrapposizione. Il Bari non può salire in serie A e questo va a complicare la situazione di una città che ha voglia di calcio e che è stata solo illusa. A Napoli invece c’è un presidente che vuole fare tutto: presidente, direttore sportivo e allenatore. Un direttore sportivo come Giuntoli e un allenatore come Spalletti che hanno fatto benissimo, sono andati via. E questo vuol dire che, all’interno, qualcosa di poco gestibile c’era e si vedono i risultati”.

Dopo una stagione fantastica sia a Napoli che a Bari, quest’anno i De Laurentiis hanno sbagliato praticamente tutto con entrambi i club…

“A Napoli, De Laurentiis credeva che potesse fare lui quello che faceva Giuntoli. A Bari, invece, è vero che è rimasto Polito, ma Giuntoli gli ha sempre dato una mano da una parte e dall’altra. Hanno sostituito calciatori come Cheddira, Esposito o Folorunsho con dei buoni calciatori (perchè Nasti è un buon giocatore ad esempio) che però non sono all’altezza di una piazza come Bari. Non nascondiamoci: dopo i playoff dello scorso anno, quest’anno il Bari doveva puntare alla serie A. Ma il vero problema è quello di una società che non riesce a gestire le varie problematiche. Faccio l’esempio di Mignani: un allenatore che non è stato supportato sia a livello di calciomercato che gestionale. Poi, se vengono meno anche i risultati, è fondamentale avere una società forte in grado di gestire anche le difficoltà. Invece la società biancorossa è abbastanza assente”.

Ma lei a Napoli ha avuto la fortuna di vincere e giocare con tanti grandi campioni…

“Vero, ma anche a Bari ho vissuto un periodo bello, anche se i risultati calcistici non sono stati eccezionali, ho conosciuto tante belle persone che sento tuttora. A Napoli ho avuto la fortuna di poter giocare con i vari Maradona, Careca o Alemao. Ma anche a Bari c’erano grandi calciatori come Platt, Boban, Loseto, Terracenere o Progna”.

A proposito dei 3 club che hanno segnato la sua carriera, come dimenticare la Cremonese, prossima avversaria del Bari: per lei 67 presenze dal 1987 al 1990…

“Cremona mi ha fatto diventare uomo e calciatore. Sono cresciuto nel settore giovanile grigiorosso. Sono bresciano, ma Cremona è la mia città”.

A Bari giunse invece nel campionato 1991 – 1992 per 2,5 miliardi delle vecchie lire: un investimento importante…

“L’allora direttore sportivo Franco Janich credeva molto in me, al contrario di qualcun altro. Infatti dopo il suo passaggio al Bologna, per me si chiusero le porte. In seguito, ci fu la possibilità di passare ad altri club, ma il presidente Matarrese mise il veto e così finì fuori rosa insieme a Progna”.

Doveva essere la stagione del Bari in Europa, arrivò una clamorosa retrocessione…

“C’erano grandi aspettative. Purtroppo l’infortunio di Joao Paulo, alla prima giornata, ci condizionò molto. Poi ci furono delle gestioni particolari prima con Salvemini, poi con Boniek. Anche il calciomercato invernale non venne fatto nel migliore dei modi perché la società non era ancora esperta. Poi, in quel periodo, Platt era sempre in giro per motivi extracalcistici e faceva fatica ad allenarsi”.

Intanto questa sera si giocherà Bari Cremonese: grigiorossi che sembravano lanciatissimi verso la serie A, ma sono incappati in due sconfitte inaspettate contro Feralpisalò e Suditirol…

“Lunedì ero allo stadio e ho assistito alla gara contro la Feralpisalò. Ho visto una Cremonese con grandi qualità ma molto compassata e che ha subito l’aggressività della squadra di Zaffaroni. La formazione di Stroppa era troppo lenta nel far girare palla, ma hanno anche evidenti problemi in avanti, dove il solo Coda non basta”.

Il Bari invece non vince da febbraio e fa fatica segnare con la zona playout ad un solo punto. C’è da preoccuparsi?

“Si, c’è da preoccuparsi. Bisogna invertire subito la rotta, altrimenti rischiano d’essere risucchiati in una lotta salvezza molto problematica. Nel prossimo turno ci sono gare importanti: magari se il Brescia dovesse vincere a Cosenza, potrebbe dare una mano al Bari. Ma la squadra di Iachini deve lasciarsi alle spalle le negatività di questa stagione e tornare a vincere perchè il punticino, in questa fase del torneo, serve a poco”.

Che partita si aspetta?

“Se il Bari giocherà in maniera aggressiva, potrebbe mettere in difficoltà la Cremonese. In difesa, la squadra di Stroppa ha giocatori possenti ma lenti. Mi aspetto una partita spettacolare perchè entrambe le compagini hanno bisogno dei 3 punti”.

Per chi farà il tifo?

“Per entrambe, semplice. Sono quelle partite dove qualsiasi risultato va bene. Mi auguro di vedere del bel gioco e pochi tatticismi”.

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