Saltano le primarie a Bari. Dovevano essere celebrate domenica 7 aprile. Ma se ne è celebrato il funerale ieri sera in piazza della Libertà. La festa che doveva chiudere la campagna elettorale dell’avvocato Michele Laforgia, scritta a sei mani con il leader pentastellato Giuseppe Conte e il numero uno di Sinistra italiana Nichi Vendola, si è trasformata nella giornata dello strappo. Michele Laforgia da una parte e Vito Leccese dall’altra. Il primo che, con il sostegno di Conte ha messo il punto alle primarie dopo l’ennesima bufera giudiziaria nel capoluogo e Leccese, assieme a tutti i dem, pronto ad affrontare le primarie nonostante tutto e tutti.
“Non ci sono le condizioni” per fare le primarie a Bari, “è evidente, con due indagini in corso su corruzione elettorale e voto di scambio. Proponiamo di sospenderle. L’ho chiesto e lo chiederò pubblicamente a Leccese”. E’ quanto sostiene anche al Corriere della Sera Michele Laforgia, candidato sindaco del capoluogo pugliese sostenuto dal M5s. “Spero – dice ancora – che la posizione sia condivisa e che si riesca a mantenere unita la coalizione. Le indagini, prescindendo dalle responsabilità personali, evidenziano una realtà che era nota. È un malaffare più volte denunciato, anche da me, del quale centrosinistra e centrodestra, partiti e candidati sono vittime, e dal quale dobbiamo liberarci”. Dal Pd si attende “un gesto di responsabilità. Io sono candidato come e più di ieri”. Al Corriere della Sera parla anche Vito Leccese, sostenuto dal Pd: “Prendo atto con rammarico delle parole di Conte e Laforgia. Le primarie di domenica non erano tra Laforgia e Sandro Cataldo – afferma – Erano tra Laforgia e me, che nella mia lunga vita politica e amministrativa non sono mai stato nemmeno sfiorato da avvisi di garanzia, da indagini o da sospetti di qualsiasi tipo. E per questo non prendo lezioni di legalità da nessuno”. “Apprendo – aggiunge – che Laforgia chiede di sospendere le primarie a tre giorni dal voto. Io rimango comunque in campo. Discuterò con il Pd e con le altre forze della coalizione, e come ho sempre fatto, mi rendo ancora una volta disponibile a trovare insieme una soluzione unitaria. Che però non sia figlia di imposizioni, di ultimatum o di improbabili patenti di moralità”.