La quota di cittadini che, dopo aver inutilmente tentato di accedere al Ssn, si rivolge alla sanità a pagamento è del 34,4% dei redditi più bassi, del 40,2% di quelli medio-bassi, del 43,7% dei medio-alti e del 41,7% dei più alti. Il dato è evidenziato nel il 21/mo Rapporto ‘Ospedali & Salute’, promosso da Aiop (Associazione Italiana ospedalità privata) e realizzato in collaborazione con il Censis, che rileva come si vada verso una sanità “per censo”.
“Tempi di attesa incongrui con la gravità e complessità del quesito diagnostico o della diagnosi – si legge nell’indagine – rappresentano uno degli elementi di maggiore iniquità nell’ambito di un sistema a vocazione universalistica, dal momento che determinano una divaricazione tra coloro che possono rivolgersi al mercato delle prestazioni sanitarie al di fuori del Ssn e coloro che, per ragioni economico-sociali, non possono ricorrere alla sanità a pagamento. Per questi ultimi l’alternativa è tra un’attesa suscettibile di compromettere, in tutto o in parte, il proprio stato di salute e la rinuncia alle cure”. Inoltre, aumenta anche la quota di persone che si rivolgono direttamente alla sanità a pagamento, a fronte della consapevolezza degli ostacoli all’accesso alla sanità pubblica: si tratta del 40,6% dei bassi redditi, del 48,7% dei redditi medio-bassi, del 57% dei redditi medio-alti e del 63,3% dei redditi più alti.