Pasquetta, tra la speranza del bel tempo e le gite fuori porta. Ma perché si festeggia? Il giorno di Pasquetta viene anche chiamato lunedì dell’Ottava di Pasqua nel calendario liturgico cattolico. Più conosciuta è conosciuta come lunedì dell’Angelo. Ed è presto spiegato: in questa giornata, si ricorda l’incontro che c’è stato tra l’angelo e le donne giunte al sepolcro di Gesù. Originariamente è stato introdotto dallo Stato italiano nel dopoguerra allo scopo di allungare la festività di Pasqua. L’origine religiosa della festa, come già accennato, è data dal commemorare l’annuncio della resurrezione da parte dell’angelo alle donne giunte al sepolcro di Cristo ormai vuoto. Secondo il Vangelo, infatti, tre donne si recarono al sepolcro dove Gesù era sepolto con olii aromatici per imbalsamare il suo corpo ma trovarono il grande masso che chiudeva l’entrata spostato. Tutte e tre le donne erano senza parole, disorientate da quanto scoperto e cercavano di capire cosa potesse essere successo quando comparve loro un angelo che disse: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto” (Mc 16,1-7). A questa frase aggiunse poi: “Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli”. Scioccate, le tre donne fecero quanto detto dall’angelo, andando ad informare tutti quanti del miracolo appena avvenuto.
Per quanto riguarda l’accezione civile della festa, il lunedì di Pasquetta è stato introdotto nel dopoguerra italiano allo scopo di allungare la festività di Pasqua e non è festa solamente qui da noi. Lo scopo è quello di allungare la Pasqua così come il 26 dicembre, Santo Stefano, vuole allungare il Natale. La tradizione, in Italia, vuole che il Lunedì dell’Angelo o Pasquetta si trascorra con la famiglia o con gli amici all’aperto facendo la tradizionale scampagnata o la gita fuori porta. Sicuramente tra le attività più gettonate ci sono sempre stati il classico pic-nic al parco o la grigliata in giardino, con l’idea di approfittare delle prime giornate di sole per scaldarsi e godere dei primi, piacevoli caldi.
Facendo gite l’intento sarebbe quello di ricordare i discepoli diretti verso Emmaus; il giorno stesso della Resurrezione, infatti, Gesù sarebbe apparso ai due uomini in cammino verso Emmaus a pochi chilometri di distanza da Gerusalemme. Ricordando quello stesso viaggio, quindi, sarebbe nata la tradizione di fare una passeggiata fuori città.