Quando nasce l’usanza di colorare le uova per Pasqua? La riposta a questa domanda è semplice: molto, molto tempo fa. Secondo un’antica tradizione la prima protagonista di un miracolo che aveva a che fare con uova colorate fu Maria Maddalena. Semplice anche comprendere il perché di questa tradizione, che attraversa la storia della cristianità mescolandosi, come spesso accade, anche con usanze popolari, e che ha assunto in ogni paese caratteristiche diverse. Basti pensare all’usanza delle uova di Pasqua colorate in Russia, che ha dato l’avvio alla creazione di vere e proprie opere d’arte artigianali, spesso realizzate dai maestri miniaturisti già famosi per le loro icone.
Del resto 30 doni preziosi ed esclusivi entrati a far parte del tesoro dello Zar. Ma già nel Medioevo in Europa si regalavano uova di Pasqua decorate e nel 1300 alla corte d’Inghilterra le si rivestiva di foglia d’oro, trasformandole in gioielli preziosi. Tra le tradizioni pasquali italiane, oltre a quelle legate alla religione, ci sono molte tradizioni contadine ancora vive. Il guscio fragile e nello stesso tempo resistente dell’uovo, deputato a custodire la vita all’interno, è usato per invocare la protezione non solo sui membri della famiglia, ma anche sugli animali della fattoria, e se seppellito tra le radici della piante dona fertilità al terreno. Lavarsi il viso la mattina di Pasqua con acqua presa da un catino in cui sono stati immersi un uovo rosso e una moneta garantisce a chi lo fa salute e ricchezza per tutto l’anno.