“Anche quest’anno a Pasqua è stato un salasso: solo per frutta e verdura ho speso 90 euro. Non si può andare avanti così”. A raccontarlo è una cittadina barese che quest’anno, celebrerà le festività con la propria famiglia, ma non senza difficoltà dovute al caro prezzi del carrello spesa che aumenta. Ma non si tratta di un caso isolato e soprattutto, non riguarda solo il carrello della spesa. Dal ristorante agli alberghi, sino alla spesa quotidiana i costi risultano in forte aumento.
Secondo un’analisi di Assoutenti infatti, nonostante l’inflazione si sia assestata allo 0,8%, non si arresta la costante crescita dei prezzi. Alcune voci risultano particolarmente aumentate, tra queste proprio quelle dei generi alimentari tipici delle festività Pasquali che, sempre secondo Assoutenti, sono cresciute in media del 4% in più rispetto allo scorso anno, con picchi del 46,2% per l’olio d’oliva, dell’11,1% per la frutta fresca e del 14,9% per le patate. Ma non solo, in aumento anche carne ovina, caprina e salumi, con un aumento del 3,8%. Tra gli aumenti anche quelli sulle uova pasquali i cui prezzi al pubblico, ha evidenziato Codacons in uno studio, risultano impennati per via della crisi internazionale del cacao. Resta stabile solo la colomba, alimento tradizionale delle festività pasquali che rispetto agli altri non ha subito rincari. Ma questo non basta, moltissimi cittadini sono infatti sempre più preoccupati e costretti a “rinunciare” a molto per rientrare nelle spese. Basti pensare ai costi per pranzare fuori: si va da un minimo di 50 euro a testa per gli adulti a un massimo di 150.
“Quest’anno saremo in tre – ha spiegato una cittadina di Bari – una scelta voluta perché ho preferito che le mie figlie non lasciassero le loro attuali città in quanto i costi del viaggio sarebbero stati un salasso. La spesa per il pranzo di Pasqua, senza calcolare le uova e senza includere l’agnello che noi non mangiamo, è di circa 80 euro per tre persone. Eppure mangeremo cose semplici, lasagna, carne, qualche antipasto e contorno, più dolce e bevande. Mi sembra molto esagerato se si considera che prima con 80 euro si potevano comprare cose che duravano anche per una settimana o più, addirittura. Siamo sempre più costretti a rinunciare a i momenti conviviali per poterci assicurare di sopravvivere alla quotidianità. Ormai non si può fare più nulla” – conclude. Parole a cui fanno eco quelle di un altro cittadino.
“Tra la spesa, le uova per i bimbi e le uscite che sicuramente non mancheranno nei giorni di festa, con magari gelati e piccoli sfizi se ne stanno andando oltre 200 euro per una famiglia di 4 persone – spiega – non è possibile. Non stiamo parlando di tanti giorni, ma di poco, meno di una settimana perché oltre la domenica e il lunedì e qualche altro giorno per stare con i figli che non vanno a scuola, io lavoro come sempre. Bisogna stringere i denti, ma non è giusto sia così. Si lavora tanto per vivere poco” – conclude. C’è chi, con gli aumenti del carrello spesa, ha optato invece per il ristorante, è il caso di una cittadina.
“Anche ai ristoranti si spende, certo, ma abbiamo trovato per tempo delle buone offerte – ha spiegato – con un menù fisso di 50 euro per gli adulti e 20 per bambini spenderemo 140 euro in 4, meno di quanto avremmo speso per fare la spesa e comprare cibo, bevande e tutto il resto, non saremmo stati in quattro, ma avremmo avuto ospiti, quindi saremmo arrivati a spendere circa 180 euro considerando i prezzi attuali. Ovviamente vanno aggiunti i costi per le uova, sono 10 euro a testa in più per i piccoli. Ci sono anche trattorie e ristoranti dove si arriva a pagare anche 150 euro a testa, ovviamente non è stato possibile per noi. Ma almeno si passa una giornata diversa, per quanto sia possibile, in questo periodo che di certo non è facile” – conclude.
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