Torna l’ora legale. Nella notte fra sabato 30 e domenica 31 marzo, alle 2 le lancette dell’orologio andranno spostate un’ora avanti. Dormiremo dunque un’ora in meno. Potremo recuperarla domenica 27 ottobre, quanto passeremo nuovamente all’ora solare. In questi sette mesi l’Italia risparmierà circa 90 milioni di euro per minori consumi energetici (la stima è di 370 milioni di kWh). Le lancette degli orologi dovranno essere infatti spostate un’ora in avanti. Questo cambiamento in alcune persone può comportare un aumento dello stress, della fatica e del malumore anche se si tratta di un cambiamento che sicuramente avrà effetti positivi sull’ambiente: con più ore di luce al pomeriggio si consuma meno energia elettrica e si riduce l’emissione di anidride carbonica. L’ora legale è stata reintrodotta in Italia nel 1966, dopo la pausa di venti anni dal 1920 al 1940, con l’obiettivo di risparmiare a livello energetico sull’illuminazione elettrica. In origine, nel 1916, l’introduzione era legata a una misura d’emergenza di guerra.
Quella dell’ora solare e dell’ora legale è una questione aperta da anni: da tempo si parla di abolire il cambio dell’ora. A chiedere all’Unione Europea di rinunciare all’ora solare sono stati soprattutto i Paesi nordici, secondo cui spostare le lancette un’ora avanti prima dell’estate e un’ora indietro prima dell’inverno, causerebbe alcuni problemi allo stato psico fisico delle persone e alla salute. E da tempo infatti si sta ragionando a livello europeo sull’abolizione del passaggio dall’ora solare a quella legale. La decisione definitiva non è stata presa e quindi eccoci qui a spostare ancora le lancette dei nostri orologi analogici (quelli digitali collegati alla rete lo fanno da soli).