E’ morto Simeone Di Cagno Abbrescia. Aveva ottant’anni ed era malato da tempo. Eletto sindaco di Bari nel 1995, è stato riconfermato dal voto del 1999 e ha ricoperto l’incarico sino al 2004. Nel 2006 è stato eletto alla Camera dei deputati per Forza Italia, dove è stato riconfermato nel 2008 nelle liste del Popolo delle Libertà. Nel 2009 è stato nuovamente candidato sindaco di Bari, raccogliendo il 46,05% al primo turno e il 40,19% al ballottaggio, venendo sconfitto dal sindaco uscente Michele Emiliano. Il 20 marzo 2018, la Giunta Regionale pugliese, ha rinnovato il cda di Acquedotto pugliese nominando Di Cagno Abbrescia presidente.
Tantissimi i messaggi di cordoglio. “Fu il primo Sindaco di Bari eletto direttamente dai baresi – scrive la Fondazione Tatarella – Fu voluto da Pinuccio Tatarella nel 1995 per portare la destra al governo del capoluogo di Regione, e con lui cominciò la stagione della destra al governo della città di Bari. Simeone fu rieletto Sindaco nel 1999, e Salvatore Tatarella fu il suo ultimo vice sindaco nel 2004. Ci uniamo al dolore dei familiari a cui esprimiamo le nostre più sentite condoglianze”.
“A Dio, Sindaco Gentiluomo – scrive l’ex consigliera Irma Melini – Mancherai, mancherai anche perché non hai mai smesso di interessarti della tua amata Città. Bari piange la più autentica espressione istituzionale di se stessa”.
“Voglio ricordarti così…un fortissimo abbraccio caro Simone”, scrive il vice commissario di Forza Italia Bari, Giuseppe Carrieri, pubblicando una foto che ritrae Di Cagno Abbrescia con suo padre, quando è stato vicesindaco per otto anni al fianco appunto di Simeone.
“È venuto a mancare Simeone Di Cagno Abbrescia, il Sindaco di una bellissima ed esaltante stagione politico – amministrativa della citta di Bari. Quando ero Assessore della sua giunta ho vissuto con lui gli anni del cambiamento radicale di Bari dal punto di vista urbanistico, culturale ed etico. Aveva grandi doti imprenditoriali, amministrative e umane. Bari non ti dimenticherà!”, scrive il senatore Filippo Melchiorre.