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Inchiesta Bari, Sisto: “Non abbiamo chiesto scioglimento Comune”

Il viceministro della Giustizia è intervenuto a margine della conferenza convocata dal capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri

Pubblicato da: redazione | Ven, 22 Marzo 2024 - 18:40

“Noi non abbiamo chiesto lo scioglimento del Comune di Bari, il gesto dei parlamentari del territorio è stato quello di chiedere al ministro dell’Interno chiarezza”.  A pronunciare queste parole il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine della conferenza stampa convocata a Bari dal capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, in seguito alle polemiche scaturite dalla decisione del Viminale di inviare la commissione di accesso per valutare l’esistenza o meno di condizionamenti mafiosi all’interno del Comune di Bari. “Abbiamo voluto chiedere cosa sia accaduto – ha proseguito Sisto – per evitare, come spesso è avvenuto, che qualcuno potesse pensare che un episodio di questo genere potesse passare sotto silenzio. Bari, e i baresi che noi rappresentiamo e abbiamo rappresentato, hanno diritto di conoscere la verità” – ha concluso.

Nel corso dell’evento è intervenuto anche il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, rivolgendosi in particolare al governatore della Regione, Emiliano.  “La legalità è urgente, lo dico a Emiliano. È urgente sempre. Se la legalità è stata rispettata ne saremo tutti contenti – ha detto – ci sono leggi e norme che vanno applicate – ha proseguito riferendosi all’inchiesta della Dda Codice Interno – andremo avanti. Non facciamo investigazioni, che riguardano lo Stato, ma neanche le vogliamo impedire. Riteniamo molto grave ciò che è accaduto”. Gasparri è intervenuto anche sulla questione del candidato sindaco del centrodestra, in vista delle amministrative di giugno a Bari.

“È in corso e verrà fatta a prescindere dagli esiti dell’inchiesta della commissione, per i quali ci vorranno mesi. Ci troviamo di fronte a un complesso di potere determinato e spregiudicato, quindi la competizione deve tenere conto di una consuetudine del potere che a volte decide anche le primarie degli altri. Stiamo sondando varie ipotesi, non sappiamo quale decisione prenderà – ha detto infine riferendosi al magistrato Stefano Dambruoso, tra i possibili nomi –  ma non possiamo decidere solo in base a questi fatti” – ha concluso.

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