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Inchiesta mafia a Bari, la criminalità: “Decaro non da niente”

A parlare, intercettati nel corso dell'indagine sul voto di scambio nel capoluogo pugliese, sono due esponenti del clan Parisi

Pubblicato da: redazione | Gio, 21 Marzo 2024 - 19:01

“Decaro non dà niente. Ci sono quelli che stanno dando un sacco di soldi”. Sono le parole pronunciate da due esponenti del clan Parisi intercettati nell’indagine che ha portato all’arresto di 130 persone, tra cui Maria Carmen Lorusso (eletta al Comune di Bari con lo schieramento di centrodestra nel 2019) e suo marito, Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale. Entrambi sono accusati di voto di scambio politico mafioso in quanto si sarebbero procurati voti dai clan. Nel corso delle indagini sono anche state accertate infiltrazioni mafiose nell’azienda di trasporto pubblico municipalizzata, l’Amtab, sottoposta in seguito ad amministrazione giudiziaria.

Si tratta di eventi che hanno portato il Viminale a inviare nel capoluogo pugliese una commissione che dovrà occuparsi di verificare l’eventuale presenza di infiltrazioni della criminalità e nel caso sciogliere il Consiglio comunale. Eventi che, negli scorsi giorni, non hanno lasciato indifferente il sindaco Antonio Decaro che in un intervento ha ricordato di aver denunciato moltissimi casi evidenziando che potrebbe trattarsi di una mossa del centrodestra in vista delle prossime comunali a Bari per “inquinare la campagna elettorale”. “É normale – ha detto la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo – che si proceda  a un accesso a seguito di un’ordinanza del tribunale che prevede l’amministrazione giudiziaria per una società”.

Secondo quanto emerso nell’intercettazione pubblicata da Repubblica, che fa riferimento in particolare a una conversazione avvenuta il 19 febbraio del 2019 tra Michele De Tullio, esponente del clan Parisi e Tommaso Lovreglio, nipote del boss Savino Parisi, i due avrebbero detto che “Decaro non da niente”. “Sono quelli che stanno dando un sacco di soldi – riporta Repubblica  – stanno andando tutti quelli di Bari Vecchia, perché stanno dando i soldi, hai capito?”. Nelle pagine dell’inchiesta si legge anche che Lovreglio diceva a De Tullio “Daglielo qualche voto a Di Rella” riferendosi a Pasquale Di Rella che pochi giorni dopo vinse le primarie del centrodestra per la scelta relativa al candidato che avrebbe fidato il sindaco Antonio Decaro, in quel momento uscente. Nell’inchiesta sono documentati anche gli incontri di Lovreglio con Giacomo Olivieri oltre alle promesse di denaro da parte di quest’ultimo sia in merito alle primarie, sia in relazione alle elezioni dei consiglieri comunali. Ma non solo, c’è anche una foto che ritrae Lovreglio nella notte del 24 febbraio 2019 mentre si reca in un hotel del capoluogo pugliese dove si erano svolte le primarie. Presumibilmente, secondo quanto ipotizzato dagli investigatori “per riscuotere la contropartita dei voti che aveva messo a disposizione”.  Anche Francesca Ferri, oltre a Lorusso, arrestata per presunto voto di scambio sempre in relazione alle elezioni del 2019, fu eletta con il centrodestra per poi passare tra le fila del sindaco di Bari. Il loro passaggio però, ha evidenziato Decaro “non è il frutto di un accordo con me, tutti sapevano che io non volevo”. (Fonte Ansa)

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