Un sodalizio militare. Che nulla ha fermato, neanche le restrizioni imposte dal Covid. I clan Parisi – Palermiti hanno continuato a distribuire droga in modo capillare e costante. “Mi dovevi vedere durante il Coronavirus”, si legge in una intercettazione. “Vestito per l’ambulanza”. “Non ti fermava nessuno?”. “Fratello una volta arrivo qua vestito da ambulanza e stava la fila”. “Passo avanti tutti ‘prego, prego, prego”. “Un eroe”. “Esco e fuori stavano i vigili”. Questo solo uno stralcio delle intercettazioni telefoniche ascoltate in questi mesi dai carabinieri e che hanno portato agli arresti di oggi.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e condotte nel periodo dal 2017 al 2020 dal Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Bari, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri vari, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in merito alle attività illecite poste in essere dal clan Parisi – Palermiti, delineando il sodalizio dedito al narcotraffico in tutti i suoi elementi sintomatici, e cioè una struttura gerarchicamente articolata, composta da organizzatori, promotori, dirigenti e partecipanti, che grazie al controllo del territorio – sulla scorta delle qualità mafiose dei promotori – riusciva a gestire il mercato degli stupefacenti, ricorrendo, all’occorrenza, alla violenza e all’utilizzo di armi e munizioni.