Nell’ambito della XXIX Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si terrà a Roma giovedì 21 marzo 2024, anche Bari vuole sottolineare l’importanza di questo momento di riflessione, approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subìto una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle persone. Per questa ragione, mercoledì 20 marzo, alle ore 17.00, presso la Parrocchia San Luca, in Bari-Japigia (Via Guglielmo Appulo, 4), si terrà la Commemorazione delle Vittime Innocenti delle Mafie.
Interverranno rappresentanti delle Istituzioni civili, della Magistratura e religiose che si alterneranno nella lettura dei nomi delle vittime unitamente alla cittadinanza, accompagnati dall’intervento musicale di due violinisti del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari. Anche in terrà barese, alla luce degli ultimi avvenimenti, l’incidenza delle organizzazioni mafiose tradizionali è molto forte ed in continua evoluzione. Le cronache di queste ultime settimane hanno portato alla luce una vasta rete di criminalità, favoritismi e corruzione che non hanno risparmiato anche il mondo delle istituzioni, così come del semplice cittadino che ha preferito rivolgersi al boss di turno per ottenere una apparente “giustizia”. Contemporaneamente però, è importante sottolineare che siamo in presenza di un contesto capace di reagire a queste forme di insediamento, promuovendo pratiche civiche e istituzionali di risposta, di riscatto, di restituzione sociale del maltolto. La manifestazione di Bari vuole far emergere anche questo contesto, sicuramente più numeroso dell’altro, capace di dire di “no” ad ogni forma di criminalità, violenza, ingiustizia, sopruso e corruzione.
Giunta alla sua ventinovesima edizione, la Giornata Nazionale vede protagonisti una vasta rete di associazioni, scuole, realtà sociali in un grande percorso di cambiamento dei nostri territori, nel segno del noi, nel segno di Libera. La Giornata, da qualche anno è riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017. Rappresenta un punto di arrivo e ripartenza per il nostro agire, al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale e primario alla verità, diritto che appartiene alla persona vittima, ai familiari della stessa, ma anche a noi tutti. Leggere i nomi delle vittime, scandirli con cura, è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri. Storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertà negate.
(nella foto Pinuccio e Lella Fazio)