Morì per un incidente sul lavoro nel marzo del 2023, i genitori dopo un anno non si danno pace e chiedono giustizia. Lo hanno scritto nero su bianco in una lettera. “È passato un anno e ancora non ci diamo pace per quanto accaduto. Andrea ci manca tantissimo” – scrivono Paolo e Tina, i genitori di Andrea Santorsola, 31enne morto il 14 marzo del 2023, in un cantiere a Mesagne, in provincia di Brindisi.
Il giovane cadde da una scala battendo la testa in maniera violenta, morì il giorno dopo in ospedale in seguito ai traumi riportati. Nell’ambito dell’inchiesta sono indagate quattro persone, l’accusa è di omicidio colposo. “Non c’è un solo momento – proseguono i genitori – in cui non ci torna in mente. In ogni cosa che facciamo o che pensiamo c’è lui, con il suo sorriso, la sua semplicità, la sua voglia di vivere al servizio degli altri. Andrea dava senso alla nostra vita. Aveva la battuta pronta per ogni occasione, sorrideva sempre e cercava di aiutare chiunque avesse bisogno. Una missione che è continuata anche dopo quel tragico giorno con la donazione dei suoi organi. Noi abbiamo l’animo spezzato e dobbiamo convivere con un vuoto che non auguriamo a nessuno e con tanta, tanta rabbia” – concludono.
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