Proseguono le indagini relative all’inchiesta “Codice interno” in seguito alla quale sono stati eseguiti 130 arresti a Bari e in provincia. Tra i 34 beni sequestrati nella giornata di oggi dalla polizia di Stato c’è anche la srl Arca Puglia, riconducibile, secondo l’accusa, a Tommy Parisi, cantante neomelodico e figlio del boss del quartiere Japigia, Savinuccio.
In partciolare, la società si occupa di produzioni televisive e risulta intestata al 53enne barlettano Ruggiero Polli Diomede, considerato prestanome di Parisi dagli inquirenti. All’Arca Puglia srl sono stati sequestrati anche due immobili di Barletta. A disporre i sequestri il gip Alfredo Ferraro. Sulla scia di questo filone, così come riportato da Ansa, sono indagati, oltre a Polli Diomede e Parisi, Eugenio Palermiti (il braccio destro di ‘Savinuccio’, già in carcere da metà febbraio per altre vicende), suo figlio Giovanni (48 anni), la moglie di quest’ultimo Anna Pascazio (50), Lorenzo Lafronza (45), Lorenzo e Nicola Catalano (44 e 69 anni), Giuseppe Sciancalepore (69), Ignazio e Floriana Froio (61 e 31 anni), Giuseppe Scaglione (75) e infine Luigi Mendola (48).
A tutti gli indagati, ritenuti affiliati al clan Parisi-Palermiti o loro prestanomi, è contestato il reato di intestazione fittizia di beni, ma non solo. Ad alcuni è contestata anche l’aggravante mafiosa. Per finalità preventive sono stati sottoposti a sequestro anche tre autolavaggi, tre bar, un centro estetico e ancora auto, case, ville e conti conrrenti di cui uno intestato al centro carni pugliese di Giovanni Palermiti. Si tratta di beni affidati all’amministratore giudiziario Fabrizio Colella del valore totale pari a 12milioni di euro.
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