L’area intorno al palazzo che fino a 7 anni fa ospitava la Gazzetta del Mezzogiorno è stata transenntata. Partiranno infatti a breve i lavori che daranno vita ad un nuovo complesso residenziale.
Soltanto qualche giorno fa Cosimo Damiano Mastronardi, presidente dell’ordine degli architetti, aveva ribadito la sua posizione: “E’ necessario tutelare tutte le opere del Novecento barese. Occorre fermare la distruzione dell’architettura della città”. La reprimenda, tutta nei confronti dell’amministrazione comunale, seguiva appunto la notizia secondo la quale un nuovo condominio sta per sorgere al posto della sede storica de La Gazzetta del Mezzogiorno progettata nel 1972 dall’architetto Onofrio Mangini, al civico 264 di via Scipione l’Africano, nel cuore del quartiere Carrassi.
L’impegno dell’ordine è sempre stato teso ad affermare il valore e la tutela dell’architettura del ‘900, e “l’edificio di Mangini – precisano – ne è parte integrante, quale espressione fondamentale della cultura e dell’identità di una comunità e del suo territorio”. Secondo l’ordine degli architetti l’abbattimento dell’edificio della Gazzetta del Mezzogiorno, posto in un quartiere popoloso e densamente urbanizzato, è “un’occasione persa. Un progetto di maggior utilità pubblica – chiarisce infatti Mastronardi – avrebbe potuto sfruttare lo spazio pubblico potenziale dell’attuale piazza di accesso all’edificio di Mangini (sotto la quale un tempo giravano le rotative del giornale), prevedendo una permeabilità, almeno pedonale, tra via Scipione l’Africano e via Raffaele Gorjux”.