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Turismo attivo: gli italiani amano il trekking, a seguire lo sci

Secondo Travellyze sono gli sport preferiti dagli italiani in vacanza

Pubblicato da: redazione | Mer, 28 Febbraio 2024 - 17:57

Trekking, sci, ciclismo ma anche arrampicata, turismo equestre, diving, kite surf sono gli sport preferiti dagli italiani secondo Travellyze, strumento di business intelligence cloud based di International Tourism Group (Itg),che ha analizzato il profilo degli italiani che scelgono come tipologia di vacanza il turismo attivo.

I nostri connazionali come principale motivo di viaggio indicano di preferire: 17,20% (9.290.100 persone) il trekking; 10,10% (5.455.300 persone)lo sci; 6,60% (3.564.800 persone) attività varie (es. arrampicata, turismo equestre, surf/kite ecc.); 6,30% (3.402.800 persone) bike.

Guardando alla distribuzione geografica si notano alcune macrotendenze. Al Nord, tutte le tipologie di vacanze attive sono più richieste rispetto alla media, con un picco di 20,72% per il trekking. Il Centro è generalmente più allineato con la media nazionale, con alcune eccezioni: lo sci è più decisamente richiesto rispetto alla media (11,38 %), con tassi simili a quelli delle regioni del Nord Italia, il ciclismo (6,29 %) è comunque più richiesto rispetto alla somma delle altre attività diverse (5,99 %). Il Sud ha tassi di interesse per la vacanza attiva decisamente più bassi, sempre sotto la media nazionale. Il trekking si conferma l’attività più richiesta, ma con solo l’11,63% delle preferenze, mentre la vacanza in bicicletta è considerata la meno interessante (4,65%).

La scelta di viaggio di turismo attivo è superiore alla media per quanto riguarda gli uomini, generalmente inferiore tra le donne. In linea generale, si nota una forte predominanza degli uomini nel ciclismo (70,53% vs 29,47%) e una sostanziale parità per lo sci (60,53% vs 59,47). La scelta di turismo attivo è superiore alla media fino ai 45 anni, sostanzialmente in linea con la media tra i 45 e i 54 anni, inferiore alla media nelle fasce d’età più alte. È importante notare come il trekking cresca d’importanza dopo i 45 anni mentre rimane sostanzialmente stabile lo sci e diminuisce l’importanza delle attività diverse.

In particolare, chi sceglie vacanze dedicate allo sci ha un tasso di scolarità più alto (laurea o master). Pur mantenendo una forte predominanza di persone sposate o conviventi, si nota che il turismo attivo è sempre scelto in percentuale superiore alla media da chi è single, in particolare per il ciclismo (35,79% rispetto al 27,36 % di media vacanza nazionale) e altre attività (34,34%).

Il trekking è l’unica tipologia di vacanza attiva che supera decisamente la media generale per chi è in una relazione senza convivenza (15,50% vs 12,38%). Tra gli sposati/conviventi le percentuali di chi sceglie la vacanza attiva sono sempre inferiori alla media, ma lo sci è quella che più si avvicina alla media generale (57,24% rispetto a 60,25%). Per quanto riguarda la composizione famigliare lo sci si dimostra l’attività più importante. Le altre attività sono preferite da chi non ha figli, o ha figli molto piccoli. Il turismo attivo è richiesto da persone che hanno una forte motivazione al viaggio e cercano quindi spesso informazioni da fonti dedicate.

Per questo motivo, molto importanti sono i social network con cui fare ricerche all’interno di gruppi di interesse. Instagram, in particolare, è fonte di informazioni per il 35,22% dei turisti generalisti ma per il 46,51% di chi sceglie il trekking, il 54,74% di chi sceglie il ciclismo, il 52,63% di chi sceglie lo sci, ben il 60,61% di chi fa altre attività. Chi sceglie il trekking usa un panel di fonti di informazione più simile alla media nazionale, con picchi nel passaparola (57,36%), motori di ricerca (54,74%), siti di recensione (49,22%). Tra i social network, Youtube è decisamente superiore rispetto a Facebook per tutte le attività.

Si notano inoltre le seguenti caratteristiche: voli diretti/dall’aeroporto locale sono più importanti della media per tutte le tipologie di viaggio attivo tranne che per il trekking, il livello di prezzo a destinazione è più importante della media per chi fa ciclismo/altre attività mentre è inferiore alla media per chi è interessato a vacanze trekking e sci.
Nuove esperienze e la possibilità di incontrate nuove persone sono decisamente sopra la media per tutte le tipologie di viaggio all’aria aperta, così come la richiesta di poter guidare fino a destinazione, garantendo totale libertà al viaggiatore.
L’immagine dell’Italia è inferiore alla media nazionale per tutte le tipologie di turismo (soprattutto il ciclismo). Molto alto, rispetto alla media, è invece l’interesse per i Paesi Nordici. Le mete europee sono in genere più apprezzate dai turisti attivi che dai turisti generalisti. La tendenza è particolarmente forte per quanto riguarda la Francia.

L’Italia è indicata tra le mete più conosciute per chi viaggia per turismo attivo, con l’eccezione però di chi viaggia in bicicletta. In linea generale, chi viaggia per turismo attivo dichiara di avere una conoscenza maggiore dei Paesi stranieri di interesse rispetto al turista generalista. Il target di riferimento medio alto è confermato nella presenza in lista di destinazioni come il Principato di Monaco, di business e lusso più che di vacanza leisure.

L’Italia dimostra di essere considerata scarsamente appetibile rispetto ai competitor per quanto riguarda il turismo attivo. Le destinazioni più mass market come Grecia o Spagna hanno andamenti altalenanti, con grande interesse per alcune tipologie di turismo, ma anche basse percentuali di percezione per altre tipologie. Chi viaggia per ciclismo presenta una forte polarizzazione verso Paesi in grado di offrire piste conosciute.

L’Italia non è indicata tra le prime mete “da sogno” per una vacanza attiva. I viaggiatori per attività diverse sono coloro che hanno una maggiore propensione alla scoperta, con tassi di desiderio di viaggio generalmente più alti della media, come chi fa sci. Non a caso sono generalmente le persone più giovani e scolarizzate.

Gli amanti del ciclismo sono tra coloro che indicano meno appeal per la programmazione di viaggi a lungo termine, con tassi quasi sempre inferiori alla media nazionale. Si conferma una più alta propensione al viaggio di chi viaggia per sci o per diverse tipologie di viaggi attivi. L’Italia è generalmente meno indicata per un viaggio entro 3 anni, tranne da chi viaggia per sci, dove è la prima destinazione. I Paesi Nordici sono generalmente molto più richiesti a 3 anni rispetto alla media tra chi viaggia per turismo attivo.

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