“Apprendo da organi di stampa, e solo da questi, di essere “indagata” per presunto “voto di scambio” e di essere oggetto d’investigazioni da ben 5 anni. Pur consapevole della delicatezza e segretezza che caratterizzano indagini di tal fatta, rappresento di non aver mai ricevuto in tutto questo tempo alcuna informazione di garanzia o notifica di qualsivoglia provvedimento giudiziario. Constato, da quel che mi è dato leggere, che fonte di prova sarebbero intercettazioni tra persone che non conosco, le quali, oltre me, nominano, con disinvolta leggerezza, soggetti, anch’essi, non coinvolti nei tristi fatti agli onori della cronaca. Ciò evidenzio al solo fine di circoscrivere ed inquadrare la portata della presunta accusa a mio carico”. Lo ha detto l’assessore ai Trasporti Anita Maurodinoia rispondendo in merito alla notizia trapelata relativa al suo presunto coinvolgimento nell’inchiesta condotta dalla Procura di Bari per voto di scambio politico-mafioso che ha portato lunedì scorso all’arresto di diverse persone, tra cui tra cui l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e sua moglie Maria Lorusso, consigliere comunale a Bari.
Maurodinoia, secondo quanto emerso, sarebbe stata iscritta nel registo degli indagati nel 2019. “Apprezzo la prudenza con la quale la Magistratura ha operato, e sta operando, che ha evitato, almeno fino ad oggi, le facili e stucchevoli strumentalizzazioni che, ferme restando le sacre prerogative della stampa, trovano terreno fertile in informazioni quali quella oggi diffusa – ha proseguito – rispetterò, ovviamente, tutte le determinazioni degli Organi inquirenti, consapevole della mia assoluta estraneità a qualsivoglia “combine” elettorale o illecito di qualsiasi tipo” – ha concluso. Sul caso è intervenuto anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano evidenziando che si valuterà di agire “quando sarà il caso” e non in base a “suggestioni”.