È nell’occhio del ciclone la città di Bari che, in seguito all’inchiesta portata avanti dalla Dda, per la quale sono state arrestate 130 persone, vede oggi molti cittadini, dopo le notizie emerse sulle infiltrazioni della criminalità nella politica, ma anche nell’azienda municipalizzata Amtab, alle prese con diversi dubbi portati avanti anche dall’opposizione. Sul tema sta intervenendo soprattutto il centrodestra, tra loro anche il Capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri secondo il quale sarebbe necessario “sottoporre a verifica il Comune di Bari”.
“Mi riferiscono – evidenzia – di un confuso messaggio audiovisivo su un social del sindaco di Bari, Decaro, in cui fa il mio nome. Mi dicono Decaro confermi molti dei nostri sospetti. Parla di imperfezione del mondo e quindi di contatti di questo o di quel candidato della sua area politica con ambienti non propriamente specchiati. Penso che questo video debba essere girato alle autorità giudiziarie, che potranno trovare spunto per le indagini che in corso. Per quanto riguarda poi gli attacchi personali, come si dice a Roma, mi rimbalzano addosso e li respingo direttamente a Decaro. La gestione del Comune di Bari deve essere sottoposta ad un’attenta verifica da parte delle autorità competenti. Ed apprezzo l’iniziativa dei parlamentari del centrodestra che si sono recati dal Ministro dell’Interno Piantedosi. Decaro può dare le lezioncine a casa sua, ma non certamente a me. Che amo Bari, la Puglia e sarò molto attento a quello che sta accadendo in una città che merita di essere governata meglio. La situazione barese è tutt’altro che trasparente. Il confuso messaggio audiovisivo di Decaro lo conferma e offre spunti investigativi ulteriori. L’acquisizione di consensi impropri e di passaggi da uno schieramento all’altro che si è verificato al Comune di Bari e alla Regione Puglia andrà approfondita. Masserie per matrimoni comprese” – ha concluso.
Immediata la risposta del sindaco, Antonio Decaro, intervenuto soprattutto in difesa dei cittadini. “Sono felice di leggere dell’amore di Gasparri per questa città. Ma mi permetto di dubitare della genuinità del suo sentimento. Chi ama Bari non fa campagna elettorale sulla pelle della città. Chi ama Bari non approfitta di un’inchiesta, lodevole, della Procura per fare di tutta l’erba un fascio, anche se capisco che per provenienza politica questo sia per lui un richiamo irresistibile. Chi ama Bari non si tappa le orecchie mentre il procuratore parla dell’amministrazione come di un ente che ha agito nella direzione della lotta alla criminalità. Chi ama Bari non fa finta di non sapere che la consigliera accusata di voto di scambio nel 2019 era candidata proprio nella coalizione dell’onorevole Gasparri. Chi ama Bari, semplicemente, dovrebbe avere più rispetto per la gran parte dei cittadini e delle cittadine baresi di tutte le provenienze politiche che in più circostanze, elettorali e non, hanno dimostrato, loro sì, amore per la città e affetto per questa amministrazione. La stessa amministrazione che lui, tra un’ospitata tv e l’altra, vorrebbe commissariare insieme al consiglio comunale” – ha sottolineato. Interventi che, evidenzia infine il sindaco, sono “un’ultima, disperata arma di chi non ha idee per la città, non ha un candidato sindaco, e vuole vincere le elezioni “commissariando” gli avversari. Per il resto, se Gasparri vuole intimorirmi, sappia che ha sbagliato bersaglio. Io non ho paura di lui e non ho paura della verità, avendo denunciato in prima persona, come tutti i baresi sanno, i clan mafiosi della città. Si facciano dunque tutti gli accertamenti del caso. Ho la coscienza a posto, io” – ha concluso.
Foto Facebook