Prosegue la discussione in merito all’inchiesta “Cocdice interno” portata avanti dalla Dda di Bari. “L’Inchiesta – ha dichiarato Francesco Paolo Sisto, il viceministro e coordinatore di Forza Italia a Bari, intervenuto nel corso di una conferenza stampa dei parlamentari pugliesi del centro destra tenutasi alla Camera dei Deputati – non può essere ridotta ad un astratto dibattito politico. Il ministro dell’Interno Piantedosi, sollecitato ieri in proposito, ha detto che, vista l’entità dei fatti e lo spessore delle vicende, sarà necessario approfondirne i tratti. Sono state applicate delle incisive misure cautelari che sanciscono l’esistenza di un’associazione di stampo mafioso in grado di infiltrarsi anche nei meccanismi della democrazia. I baresi sono parte lesa e, proprio per questo, abbiamo il dovere di capire quel che può essere accaduto alle loro spalle”.
“Le norme – ha proseguito – consentono al ministro dell’Interno di verificare l’entità delle infiltrazioni criminali e gli eventuali collegamenti, diretti o indiretti, dell’amministrazione con la stessa criminalità, per poi, eventualmente, assumere le proprie consequenziali determinazioni. Per dirla con una metafora calcistica, nessuno vuole ‘vincere a tavolino’, ma è indispensabile, per restituire trasparenza, verificare se ci siano state ‘partite truccate’. Chiediamo perciò, in virtù delle nostre prerogative parlamentari, che si accerti quanto accaduto per fare la necessaria chiarezza. La datazione al 2019 di alcuni fatti al centro dell’inchiesta significa che in consiglio comunale potremmo aver avuto per cinque anni delle persone elette, secondo la prospettazione di Procura e gip, con meccanismi che hanno visto una larga partecipazione al consenso elettorale dei mafiosi. I baresi hanno così il sacrosanto diritto di conoscere” – ha concluso.
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