Case di riposo prive di misure antincendio, abusive e con gravi carenze dal punto di vista sanitario o edilizio. Le hanno scoperte i Nas che negli ultimi due mesi hanno ispezionato oltre 600 centri destinati ad ospitare persone anziane e con disabilità, nell’ambito di una campagna nazionale realizzata di intesa con il Ministero della Salute . Irregolarità sono state rilevate in 191 strutture, pari al 32% di quelle controllate.
Deferite all’autorità giudiziaria 43 persone ritenute responsabili di esercizio abusivo della professione medica o infermieristica, detenzione di farmaci scaduti e violazioni in
materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Altri 153 gestori e responsabili delle strutture sono stati sanzionati per un ammontare di oltre 67.000 euro. E per 12 strutture è scattata la sospensione dell’attività o la chiusura, con un impatto economico stimato di oltre 9 milioni di euro. Motivo: erano abusive o gravemente deficitarie in materia sanitaria ed edilizia, carenze giudicate incompatibili con la permanenza degli ospiti.
In 11 casi le irregolarità hanno riguardato la mancata richiesta o rinnovo dei certificati per la prevenzione degli incendi, l’omessa revisione degli estintori e carenze nella funzionalità degli impianti destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli. E nelle situazioni più gravi è stata disposta la chiusura della struttura e il trasferimento degli ospiti.
Circa il 60% delle irregolarità era relativa a inadeguatezze strutturali, gestionali ed autorizzative, come l’abusivo ampliamento della capacità ricettiva con presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite consentito e la conseguente inadeguatezza degli spazi disponibili aventi capacità inferiore rispetto a quella prevista.