Ai laureati magistrali in Giurisprudenza che nel 2022 hanno partecipato ai concorsi per l’assunzione in Regione Puglia va riconosciuto un punto e mezzo in più in graduatoria. Lo ha stabilito con sentenza il Tar di Bari, accogliendo il ricorso di una donna alla quale era stato riconosciuto un punteggio inferiore rispetto a chi aveva invece conseguito la sua stessa laurea ma con triennale e specialistica. Ne dà notizia l’Ansa.
La ricorrente, infatti, aveva ottenuto un punteggio di 22,5 dopo la prova scritta e di 25,5 nella graduatoria finale, senza che però le fosse calcolato il punto e mezzo in più dato dal possesso della laurea magistrale. Nel bando, come scritto in sentenza, era prevista “l’attribuzione di 1,5 punti per laurea, diploma di laurea, laurea specialistica o laurea magistrale, ulteriore rispetto al titolo di studio utilizzato per l’ammissione al concorso”, per il quale era necessaria la laurea triennale. Il titolo di studio utilizzato dalla ricorrente per l’ammissione al concorso era proprio la laurea magistrale, ma la commissione che ha stilato la graduatoria ha riconosciuto 1,5 punti in più solo ai laureati in Giurisprudenza con triennale e specialistica. Un’interpretazione della norma del bando che “genererebbe un’illogica ed irragionevole disparità di trattamento tra candidati”, come scritto dagli avvocati nel ricorso. I giudici, nell’accoglierlo, hanno evidenziato come “il diploma di laurea vecchio ordinamento e la laurea magistrale non possono che essere considerati tra i titoli ‘aggiuntivi o ulteriori’ rispetto a quello minimo necessario per partecipare al concorso”, e la valutazione della commissione “deve ritenersi illegittima”. Alla ricorrente è stato quindi riconosciuto quel punto in mezzo in più e la graduatoria finale è stata aggiornata secondo questa previsione.