Venerdì 23 febbraio, alle 21, al teatro Forma di Bari per la rassegna di teatro, musica e cabaret “Sorrisi e canzoni”, organizzata dall’associazione culturale Echo Events, diretta da Donato Sasso, sarà proposto lo spettacolo teatrale “Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo, nella versione della Compagnia “Instabile” Napolinscena diretta da Ascanio Cimmino. Inserita nella raccolta “Cantata dei giorni dispari”, l’opera edoardiana è stata composta nel 1948 e si sviluppa a seguito di un sogno fatto da Alberto Saporito, durante il quale i suoi vicini di casa uccidono il suo amico Aniello Amitrano, occultandone il cadavere. Per i temi trattati, rappresenta uno dei lavori più amari di De Filippo, un’indagine assai attenta, profonda e per certi aspetti devastante, che metterà tutti i protagonisti della storia, nessuno escluso, di fronte alle proprie fragilità, i propri errori, le proprie colpe.
“Abbiamo cercato di leggerla a modo nostro – ha affermato il regista Ascanio Cimmino – alleggerendola nella durata, con un ritmo più incalzante e creando una sorta di giallo. È una commedia che tira fuori i lati più profondi e oscuri dell’uomo, con quella sagacia, sarcasmo e cattiveria tipica di De Filippo”. La versione proposta da Napolinscena, sempre in tre atti, come l’originale, con accorgimenti scenici legati alla modernità, utili a rendere più frizzante lo spettacolo. Sul palco ci saranno Francesco D’Andria e Ascanio Cimmino, nel ruolo dei due fratelli Amitrano; Mimmo Macrì, Maria Pastorelli, Carlo Lovero e Vito Sgobba, sono i componenti della famiglia Cimmaruta; ancora come interpreti c sono Massimo Cardellicchio, Marirosa Rina, Bettina Calcagno, Margherita Buono, Giuseppe Battista e Achille Zizzi. “I temi trattati da Eduardo sono drammatici, ma si sorride sempre – spiega Cimmino -. Anche qui c’è sempre la battuta e maschere che appartengono all’umanità più straordinaria. Un esempio di questo è la figura di Zio Nicola, che si cela dietro un separé. Lui è un uomo che ha scelto di essere muto perché l’umanità è sorda e si esprime con i botti, il quale sul finale tornerà a parlare e compiere un gesto estremo”.