Il 2023 si è concluso con una contrazione tra il 24% e il 30% nelle erogazioni dei mutui, riflesso di un contesto economico complesso nell’area Euro che ha condizionato le scelte della Bce imponendo una politica di tassi al rialzo per tamponare una straordinaria accelerazione dell’inflazione. Tuttavia, dopo una fase iniziale di ripresa economica nella prima metà del 2022, gli ultimi indicatori economici segnalano un rallentamento, con stime del PIL riviste al ribasso.
“L’inflazione – afferma Renato Landoni, Presidente Kìron Partner SpA – è prevista in calo al 3% nel 2024 e al 2% nel 2025; l’instabilità politica incide sulla fiducia delle imprese e dei consumatori e l’inflazione rappresenta un elemento chiave nel determinare la politica monetaria, il suo calo potrebbe spingere le autorità finanziarie a considerare politiche più accomodanti anche in virtù dei segnali di rallentamento dell’economia. Un’inflazione contenuta offre spazio per una gestione più flessibile dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, che potrebbero essere incentivate a mantenere tassi più bassi per sostenere l’attività economica e il mercato creditizio”.
2024: COSA ACCADRA’? In questo contesto, l’aspettativa di un calo dei tassi di interesse nel corso del 2024 emerge come una possibile risposta alle condizioni economiche e potrebbe favorire un maggiore accesso al credito e incentivare la domanda di mutui, prestiti personali e cessione del quinto dello stipendio. Inoltre, potrebbe anche stimolare l’attività economica, incoraggiare gli investimenti e agevolare la gestione del debito per le famiglie e le imprese.
“L’attuazione del PNRR e i flussi di liquidità che ne derivano dovrebbero favorire significativi investimenti nelle infrastrutture e nel mercato del lavoro. Per il 2024, ci aspettiamo quindi un andamento simile al 2023 – spiega Renato Landoni, Presidente Kìron Partner SpA – con potenziale crescita dei volumi nella seconda metà dell’anno e la prospettiva di un calo dei tassi di interesse. Un maggiore accesso al credito e l’utilizzo della surroga potrebbero sostenere il mercato finanziario.
Inoltre, considerando il mercato dei prestiti personali e della cessione del quinto dello stipendio, si prospetta un quadro analogo, con la possibilità di opportunità di crescita e una tendenza a beneficiare di condizioni più favorevoli verso la fine del 2024.”