Se il turismo in Puglia nel 2023 è sopravvissuto rispetto al 2022 con oltre 16 milioni di presenze (+4%) e oltre 4,5 milioni di arrivi (+8%), nella provincia di Foggia, quindi nel Gargano sua destinazione di punta, ha registrato allarmanti segnali di crisi chiudendo con 4,3 milioni di presenze (+0,5%) e 960mila arrivi (+3%). Risultati negativi di Peschici (-17,35%), Mattinata (-23,66) e Manfredonia (-9,15%). Tiene Vieste (+2,78%) , buone performance di Monte Sant’Angelo (+32,14%) e S. Giovanni Rotondo (+15%).
“Analizzando i dati – si legge in una nota di Gino Notarangelo, presidente della Federalberghi Foggia e titolare del Gattarella Resort di Vieste – dobbiamo prendere atto che l’estate 2023 non è andata bene e che la mancanza di crescita turistica del Gargano comincia dal 2016, in coincidenza con il cambio dei vertici di Pugliapromozione, e registra una flessione di 132mila presenze al 2023 (-3,2%). Anche sul Gargano, come nell’intera Puglia, il prodotto turistico trainante è il mare e il mercato italiano, da sempre il nostro principale riferimento, l’anno scorso ha scelto altre destinazioni. La Montagna del Sole, in particolare, non è stata “salvata” da un’importante crescita del turismo straniero, com’è accaduto nell’area centrale della Puglia e nell’alto e basso Salento. Cosa ci ha portato a questi risultati e a questi importanti segnali di crisi? Sicuramente una programmazione complessiva della Puglia inesistente, il mancato coinvolgimento degli operatori turistici e delle loro organizzazioni rappresentative e dei territori, e le scelte non azzeccate rispetto all’identificazione dei prodotti turistici di punta, alla promozione e alla sua poco efficace tempistica”.
“Non si può ignorare il mare come prodotto di punta – continua la nota – e il mercato italiano come core business dell’apporto turistico al Pil regionale. Certo, bisogna prestare grande attenzione ai nuovi fenomeni del turismo esperienziale (bike, cultura, tradizioni popolari e religiose, natura, sport, grandi eventi, ecc.) senza dimenticare, però, che il mare resta centrale. E in Regione queste “dimenticanze” sono diventate sistema e le risorse investite hanno creato molta confusione tra il turismo e la cultura, a favore di quest’ultima, con deliberazioni tutte indistintamente rubricate quali azioni di marketing territoriale. Di conseguenza, la confusione comunicativa di Pugliapromozione, che annualmente investe budget molto importanti, ha penalizzato il prodotto mare. Non possiamo dimenticare che al Ttg di ottobre 2023, la più importante fiera turistica dove si fa anche business, la Regione ha propagandato altro piuttosto che il mare di Puglia e che la campagna di comunicazione dell’Agenzia regionale del turismo ignorava del tutto questo prodotto, dimenticando anche che il target principale era e rimane il mercato italiano delle ferie estive. Si è cercato di fare ammenda nei mesi successivi, ma ancora a fine febbraio non si ha contezza di una campagna per l’estate 2024 e gli operatori, come al solito, stanno facendo in proprio”.
“Gli ultimi dati di Bari e del Salento hanno dimostrato che dove gli aeroporti sono attivi il turismo cresce in modo esponenziale. Ma gli Aeroporti di Puglia sembra che abbiano cancellato dalla loro agenda il nostro aeroporto di Foggia che, turisticamente, rappresenta quello del Gargano. La strategia di puntare su un vettore che ha fatto solo destinazioni italiane (poche) non ha pagato e ha posizionato il “Gino Lisa” all’ultimo posto della classifica nazionale per coefficiente di riempimento degli aeromobili (33%). Dei 15 milioni spesi nel 2023 da Adp per incentivi vari alle compagnie aeree non ne conosciamo la distribuzione, ma è sicuro che quelli destinati alla Lumiwings non hanno prodotto buoni risultati. Proprio da uno studio commissionato qualche anno fa da Adp si deduce che una campagna di promozione digitale frutta 30 passeggeri al mese ogni 100mila impression collezionate, in anno diventano 360. Nel 2023, a nostra conoscenza, non abbiamo rilevato nessuna campagna social web su Foggia, il suo territorio e il suo aeroporto. Crediamo sia arrivato il tempo che i vertici degli aeroporti pugliesi vengano nel nostro territorio e si confrontino con gli operatori del turismo sulle scelte strategiche da fare. In contemporanea, l’assessorato al Turismo e la sua Agenzia di riferimento condividano con il partenariato sociale e i territori una programmazione di più ampio respiro su più annualità e certezze. Il turismo vive di programmazione. Si lavora dall’estate in corso (2024) per vedere dei risultati nell’estate successiva (2025) con un timing che prevede, in estate, l’invito ai tour operator, da ottobre e non oltre dicembre, la chiusura dei contratti. Solo così si potranno registrare i primi risultati in aprile/maggio, fino a settembre/ottobre”, conclude la nota .