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Web e ragazzi, il 12% è a rischio dipendenza da videogiochi

Lo studio dell'Istituto Superiore di Sanità

Pubblicato da: redazione | Sab, 17 Febbraio 2024 - 16:34

Ore e ore trascorse su Internet, sempre con il cellulare in mano. Quando video o giochi in rete diventano ossessione, c’è da preoccuparsi. In occasione della Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete (Safer Internet Day), la Sinpia, Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, sottolinea l’importanza dell’uso consapevole di Internet da parte di bambini e adolescenti e del ruolo attivo e responsabile dei genitori. Secondo i dati di un recente studio realizzato dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, emerge che tra 11 e 17 anni il rischio di disturbo da uso di videogiochi vede coinvolto ben il 12% degli studenti (circa 480.000 studenti italiani). Il genere maschile è più colpito.

“E’ importante non demonizzare i videogiochi – sottolinea Elisa Fazzi, presidente Sinpia- poiché possono anche offrire opportunità uniche per l’apprendimento e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti, per favorire le abilità cognitive e sociali, offrendo occasioni di divertimento e la possibilità di creare scenari ricchi di fantasia. Allo stesso tempo è necessario essere consapevoli che un uso eccessivo o inappropriato può avere un impatto negativo sulla salute mentale e sul benessere dei ragazzi, specialmente dei più piccoli. Per tale motivo, i genitori e gli adulti di riferimento hanno un ruolo cruciale nel garantire che i bambini e gli adolescenti mantengano un equilibrio sano tra gioco e altre attività importanti, come lo studio, l’interazione sociale e l’esercizio fisico”. Peggioramento nello studio e isolamento sociale possono rappresentare campanelli d’allarme per un genitore. Le regole di utilizzo devono poter essere condivise e chiare, ma allo stesso tempo flessibili per rimodularsi progressivamente con la crescita. “In questo scenario – precisa Antonella Costantino, past president Sinpia- la costruzione di un accordo condiviso con i figli sul tempo che si può trascorrere con i videogiochi e sugli schermi o l’evitarne l’uso durante i pasti (anche da parte dei genitori stessi) è solo una parte, così come evitare l’uso nell’ora prima di dormire”.

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