“Apprendiamo dalla stampa locale che un nuovo condominio sta per sorgere al posto della sede storica (dal 1972 al 2015) de La Gazzetta del Mezzogiorno progettata dall’Architetto Onofrio Mangini, al civico 264 di via Scipione l’Africano. L’impegno dell’Ordine è sempre stato teso ad affermare il valore e la tutela dell’architettura del ‘900, l’edificio di Mangini ne è parte integrante, quale espressione fondamentale della cultura e dell’identità di una comunità e del suo territorio e la nostra azione è sempre stata mirata a promuovere la diffusione della conoscenza di quel patrimonio, in modo da incrementare la consapevolezza e il coinvolgimento dei soggetti attori e dei cittadini sui temi della qualità dell’ambiente urbano e del territorio”.
È quanto afferma il Presidente dell’Ordine degli Architetti Cosimo Damiano Mastronardi che ricorda: “Ad oggi nessun Comune in Puglia ha ottemperato alla L.R. 14/2008. Ci rammarica che il Capoluogo di Regione, nonostante abbia sul proprio territorio pregevoli opere a firma di grandi Architetti del passato come Dioguardi, Favia, Chiaia-Napolitano, Sangirardi, Mangini, Guaccero ed altri, non soggette a specifico Decreto di vincolo ministeriale, non abbia ancora predisposto l’apposita variante al PRG ai sensi dell’articolo 12 della legge regionale. Abbiamo stimolato – aggiunge il consigliere Danilo Stefanelli – l’Amministrazione comunale, con spirito di leale collaborazione tra Enti, affinché riconoscesse il pubblico interesse dell’ideazione e della realizzazione delle opere di Architettura.”
“Il tema della rigenerazione urbana degli edifici del ‘900 è delicato, perché riguarda sia il rispetto del diritto di proprietà costituzionalmente garantito che la tutela degli interessi collettivi insiti nella documentazione, valorizzazione e restauro di un esempio di riconosciuta qualità architettonica come il moderno palazzo della Gazzetta del Mezzogiorno. È un’occasione persa la soluzione che prevede l’abbattimento di questo edificio posto in un quartiere popoloso e densamente urbanizzato sostituendolo con un altro edificio residenziale. Un progetto di maggior utilità pubblica avrebbe potuto sfruttare lo spazio pubblico potenziale dell’attuale piazza di accesso all’edificio di Mangini (sotto la quale un tempo giravano le rotative del giornale), prevedendo una permeabilità, almeno pedonale, tra via Scipione l’Africano e via Raffaele Gorjux. Nei volumi esistenti da ristrutturare avrebbero potuto ubicarsi destinazioni d’uso d’interesse collettivo, attraverso un’operazione di “agopuntura urbana”: spazi verdi e di aggregazione aperti al quartiere, oltre che attività di servizio ovvero luoghi di lavoro e di residenza ispirati a nuovi modelli insediativi, diffusi nella società italiana e internazionale post- pandemia. L’eventuale rinuncia a quest’edificio storico (l’Archivio della Gazzetta del Mezzogiorno è oggetto di vincolo del MIC), da parte di una proprietà sensibile alla storia culturale del giornale pluricentenario, avrebbe potuto comportare un’innovativa proposta architettonica altrettanto qualitativa (condivisa e non autoreferenziale), oggi limitata invece ad una mera sostituzione immobiliare.” afferma l’Architetto Mauro Sàito – Presidente di Docomomo Italia Sezione Basilicata- Puglia ETS.
“Ribadiamo che il Comune di Bari possiede già un elenco di opere segnalate dai propri uffici nel 2014 ai sensi della L.R. 14/2008. Abbiamo proposto di portarlo in Consiglio Comunale per adottare l’apposita variante al PRG. Il Sindaco dica cosa intende fare, se continuare ad assistere alla libera iniziativa privata, in coerenza con la vigente normativa urbanistica, o se vuole provare a governare questi complessi processi urbani, anche in considerazione del fatto che oggi Bari unanimemente viene considerata anche Città turistica, e dunque deve fare una irrinunciabile riflessione sulla sua identità culturale e sulla immagine che intende offrire a turisti e city users per essere realmente attrattiva. In tale direzione strategica per lo sviluppo della città anche il patrimonio dell’Architettura Moderna deve essere tutelato e valorizzato.” conclude il prof. Arch. Nicola Martinelli – Presidente Urban@it e docente di urbanistica al Politecnico di Bari.