Sono le Regioni che singolarmente definiscono i requisiti (fasce Isee) per beneficiare del bonus libri, come anche le modalità e la scadenza per la presentazione delle domande. Sono poi i Comuni che erogano i contributi, ad eccezione della regione Lombardia, unica regione nella quale le domande vanno presentate direttamente alla regione così come l’erogazione del contributo viene effettuata dallo stesso ente, senza passare per i Comuni. Il range temporale di presentazione delle domande per accedere al bonus, varia molto da regione a regione e, in alcuni casi, come la Sardegna, da comune a comune. “L’indagine evidenzia come il ricorso al bonus libri sia importante e necessario per le famiglie anche se insufficiente considerato il costo complessivo che queste devono affrontare annualmente per l’acquisto di libri e materiali didattici, il cui importo è almeno 3-4 volte superiore a quello del bonus. Attualmente, molte vengono escluse economicamente dalla fascia Isee considerata, con un valore che varia da regione a regione”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva che avanza alcune proposte.
“Lo Stato – precisa – dovrebbe porsi l’obiettivo di garantire, progressivamente, la gratuità dei libri di testo per la scuola dell’obbligo”. In attesa di ciò si potrebbe intanto: prevedere le detrazioni fiscali per le spese sostenute per l’acquisto dei testi scolastici, come avviene per le spese sanitarie; uniformare le fasce Isee su tutto il territorio nazionale, adottando un tetto comune, ad esempio, fissato a 15.748 euro come in molte regioni; potenziare il “welfare studentesco” rafforzando misure come l’accesso gratuito ai testi digitali anche grazie al coinvolgimento di enti locali e privati per l’acquisto di libri, dizionari, materiali didattici e digitali; uniformare le scadenze per la presentazione del bonus, garantendo così maggior chiarezza e facilitando l’accesso nei tempi previsti.
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