Cambia il calcolo dell’Isee, con alcuni investimenti che vengono esclusi, rendendo più snello l’Indicatore della ricchezza familiare. Il ministero ha accelerato il decreto attuativo della norma inserita nell’ultima legge di Bilancio e che esclude dal calcolo dell’Isee i titoli pubblici italiani fino ad un valore di 50mila euro. Ma anche il libretto postale e i buoni fruttiferi.
I Btp fuori dall’Isee – Investire i propri risparmi in titoli pubblici potrebbe consentire ad una fetta di italiani di ridurre il proprio indicatore della situazione economica valido per ottenere diversi vantaggi, da assegni per i figli fino a sconti per le rette scolastiche. In calendario il collocamento a partire dalla fine del mese, del terzo Btp Valore, il titolo destinato ai piccoli risparmiatori che paga cedole trimestrali e ha un meccanismo di tassi di interesse che in gergo tecnico si chiama «step up». Significa che gli interessi sono fissi e crescenti nel tempo.
Cos’altro verrà escluso – Insieme ai titoli di Stato, però, usciranno dal calcolo dell’Isee anche i buoni fruttiferi postali, inclusi quelli trasferiti allo Stato, libretti di risparmio postale e gli altri prodotti finanziari con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato. Sempre, naturalmente, nel limite massimo dei 50mila euro.
La riforma in arrivo – Gli obiettivi della riforma sono: considerare il reddito lordo e non il netto; rivedere la componente reddituale dell’Isee; inserire scale di equivalenza che considerano a sufficienza il carico economico che si assume una coppia di genitori per crescere un figlio e ridurre il “peso” con cui viene conteggiata la prima casa. Si amplia così la platea delle persone coinvolte da una serie di aiuti statali: dalla social card al bonus elettrico, passando per l’Assegno unico.