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Trasporto pazienti disabili, Tar Bari condanna Asl e Regione

Accolti i ricorsi effettuati dai centri diurni, secondo i giudici si è trattata di una "grave negligenza"

Pubblicato da: redazione | Ven, 9 Febbraio 2024 - 16:43

Trasporti pazienti disabili, il Tar di Bari condanna Asl e Regione. È accaduto oggi. In particolare, con quattro sentenze, il Tar del capoluogo pugliese, ha dichiarato illegittimo il provvedimento con cui l’Asl di Bari, negli scorsi anni, aveva rinviato la presa in carico del servizio di trasporto per disabili relativi a quattro centri diurni situati nella provincia di Bari condannando inoltre l’azienda sanitaria e la regione Puglia, in solido, a risarcire i costi di cui si sono dovuti sobbarcare i centri a partire dal primo gennaio 2021. Ma non solo, il Tar ha anche disposto la trasmissione degli atti alla Corte dei Conti, obiettivo: individuare eventuali responsabilità.

Secondo una legge regionale del 2010, la Asl, ha il compito di garantire il servizio di trasporto dei pazienti disabili presso i centri diurni socio-operativi. Nonostante diverse diffide per l’attivazione del servizio ricevute dalla coooperativa Ruah e dalla Starbene srl, titolari di quattro centri diurni situati tra Bari e Rutigliano, il servizio, secondo quanto emerso da un comunicato rilasciato dallo studio legale Gaballo di Nardò, nel Leccese, non era stato avviato. Solo nel 2020, in via eccezionale, la Asl aveva consentito ai centri diurni di provvedere al trasporto dei pazienti corrispondendo a questi ultimi una cifra di 6,51 euro per utente che, così come hanno evidenziato gli avvocati “non copriva realmente i costi sopportati”.

Questa situazione ha così costretti i centri a rivolgersi al Tar. Secondo i giudici amministrativi si è trattata di una “grave negligenza imputabile sia alla Asl di Bari sia alla Regione Puglia” con una situazione di “coercizione” in cui si sono ritrovati i centri, costretti a garantire un servizio essenziale per i propri utenti disabili in condizioni  tutt’altro che economiche. Situazione attuale ancora oggi. “L’Asl Bari – evidenziano i giudici – non solo non ha preso in carico il servizio, ma non ha neppure svolto alcuna delle attività per finanziarlo, gestirlo in proprio o affidarlo a terzi” – concludono.

Foto freepik

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