“Un provvedimento emesso in zona Cesarini per provare a tamponare le conseguenze che potrebbero derivare dalla sentenza del Consiglio di Stato, in seguito al ricorso della Federalberghi per la richiesta di sospensiva della tassa di soggiorno. Ricordo che il Tar di Puglia aveva chiaramente scritto che “il procedimento (della tassa di soggiorno) non risulta ancora concluso”. Questo significa che il Comune di Bari confessò in quella sede di non aver concluso il procedimento prima di imporre la tassa di scopo, cosa che avrebbe dovuto fare”. Il presidente di Federalberghi Bari, Francesco Caizzi, torna ad affrontare la questione tassa di soggiorno, dopo la delibera di giunta per l’istituzione di un comitato di indirizzo.
“Per legge, infatti, l’individuazione della destinazione dei proventi dell’imposta deve essere preventiva e non postuma alla raccolta – continua – Occorre specificare come e quando le stesse saranno partitamente impiegate. Anche l’annuncio del Comitato di indirizzo, seppur con la convinzione che i tempi di attuazione saranno lunghissimi, ci fa ancora una volta venire la pelle d’oca. I sette componenti dell’organismo sarebbero in maggioranza dipendenti del Comune di Bari. Maggioranza, quindi, saldamente in mano al potere esecutivo attraverso i suoi dipendenti. In più, non è previsto alcun potere reale per questo comitato. Solo attività molto fumose quali: “instaurare un dialogo costante, propositivo e proattivo tra le istituzioni e le associazioni di categoria” e “collaborazione funzionale all’impiego delle somme derivanti dall’applicazione delle tariffe
dell’imposta”. Si continua, insomma, nella estenuante “melina” e nel frattempo si mettono le mani nelle tasche degli ospiti/turisti della città senza alcun corrispettivo in servizi”.