Questa volta il “No” all’autonomia differenziata è stato forte e chiaro. Ci sono sono Cgil e Uil, la politica locale e le associazioni in piazza San Ferdinando per ribadire il loro dissenso alla proposto di legge di Calderoli. “Abbiamo lavorato tanto per compattare l’Italia, per rendere le Regioni solidali. Oggi ci troviamo di fronte a una situazione che potrebbe sconvolgere tutto il sistema, a partire dai settori già in difficoltà in Puglia. Penso alla sanità, ma anche alla scuola visto che ci sono tantissimi precari che per fare punteggio si spostano al Nord per poi tornare da noi”. Lo ha detto a Bari il segretario regionale della Uil Puglia, Juri Galasso, a margine della manifestazione. “Quella della mobilità del pubblico impiego – ha detto – diventerà una grossa problematica e chi è povero sarà ancora più povero rispetto a prima”. “Ci preoccupa il fatto che per la volta dopo tanti anni riprendiamo il tema della divisione delle Regioni e di tutti gli aspetti della società civile”, ha sottolineato.
“Noi dobbiamo essere l’esercito della pace, questa penso possa essere la risposta in assoluto più appropriata al governo”. Lo ha detto a Bari il segretario regionale della Uil Puglia, Juri Galasso, a margine della manifestazione di Uil e Cgil contro l’autonomia differenziata. Il riferimento è alle parole del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sull’autonomia. “Questo – ha aggiunto – significa mettere insieme tutti, ma con i nostri costumi che sono quelli della concertazione rispetto alla problematiche, mai altro”. “Noi – ha detto Galasso – cerchiamo di unire, qui in piazza oggi arriveranno associazioni di volontariato, legate ai partigiani. Stiamo cercando di arrivare a tutti per cercare di creare una barriera ma sempre rivendicando le nostre funzioni”.
‘Bisogna fare fronte comune contro questo progetto scellerato del governo. È semplicemente uno scambio fra partiti perché Fratelli d’Italia vuole il premierato mentre la Lega ha questo vecchio progetto di secessione con il Sud”. Lo ha detto a Bari il deputato del Movimento 5 Stelle, Leonardo Donno, a margine della manifestazione di Cgil e Uil contro l’autonomia differenziata. “Rischia di minare l’unità del Paese e anche di compromettere servizi essenziali come la sanità, la scuola e tanti altri temi sui quali crediamo che questo progetto sia fallimentare – ha aggiunto -. È una riforma senza un euro, Svimez dice che servono fra 80 e cento miliardi di euro per fare i Lep, ma questo governo non ha messo un euro quindi è solo propaganda e uno scambio elettorale in vista delle Europee”.
“Il Governo e il Parlamento delle Destre hanno deciso di rompere l’unità nazionale e di dar vita a venti ordinamenti giuridici diversi per ciascuna regione italiana. Aumenta la complessità per i cittadini e per le imprese. Aumenta la possibilità che lo stesso cittadino, la stessa impresa muovendosi sul territorio, trovi in materie importantissime come la scuola, la sanità, l’energia, regole diverse a seconda delle esigenze specifiche di ogni territorio. Aumenta la confusione e soprattutto si indebolisce la forza finanziaria dello Stato, perché ciascuna Regione tratterrà nel proprio territorio la tassazione, impedendo allo Stato di poter intervenire nelle situazioni di maggiore necessità e quindi togliendogli il suo ruolo di grande equilibratore dello sviluppo e delle opportunità di ogni territorio”. Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano alla manifestazione promossa da Cgil e Uil Puglia “Contro l’autonomia differenziata, a difesa dell’unità del Paese”, che si è tenuta a Bari in via Sparano.
“Un fatto gravissimo – ha aggiunto Emiliano – che finirà per danneggiare in modo particolare le regioni più deboli. Ci stiamo organizzando in sede giuridica per valutare la possibilità di impugnare per incostituzionalità la legge appena approvata, ed eventualmente proporre un referendum abrogativo, e comunque per fare in modo che questa legge sull’autonomia differenziata danneggi il sud il meno possibile. Meraviglia che mentre i parlamentari del Nord manifestano una certa unità di intenti sull’autonomia differenziata, molti deputati e senatori di destra del Sud, pur di mantenere il loro ruolo e la loro poltrona, e di tenere in vita questo governo, hanno votato una legge della quale non erano convinti e che sanno che provocherà danni al territorio che li ha eletti”.