In Puglia sono stati oltre 26mila gli interventi (con almeno un’asseverazione protocollata) per 5,2 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione col Superbonus 110% finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico in chiave antisismica degli edifici; ad essere ultimato in Puglia il 90,9% dei lavori (a livello nazionale la media è dell’88,7%) ma si rischiano contenziosi e blocco dei cantieri sui 480 milioni relativi a lavori non conclusi.
Chiusa la stagione del Superbonus 110% ANCE Puglia, su dati ENEA-MASE rielaborati da ANCE, fa un bilancio sulla misura introdotta nel 2020 per dare fiato al settore delle costruzioni, fiaccato da un decennio di crisi e dalla pandemia, e per favorire la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano.
“La misura è stata un formidabile volano per il settore e per l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pugliese, spesso vetusto ed energivoro” dichiara il presidente di ANCE Puglia Gerardo Biancofiore. “La chiusura traumatica della misura ingenererà, purtroppo, contenziosi e problemi economici per tantissime di famiglie e imprese nella nostra regione, che avevano confidato sulla certezza della norma; seppur varata con una serie di carenze a livello di controlli, sin da subito segnalate da ANCE, la misura col tempo ha dimostrato in piena la sua efficacia”.
L’evidenza di una prima riqualificazione diffusa sul territorio pugliese trova riscontro in un dato: gli interventi di Superbonus energetico rispetto al totale degli edifici residenziali per i quali la riqualificazione energetica poteva considerarsi fattibile e conveniente è pari al 3,7%. Rilevante anche il numero di interventi in Puglia per mille abitanti, pari a 6,7, contro la media italiana di 7,8. Nessun dubbio anche sull’impulso dato dal Superbonus al PIL regionale (l’ANCE stima che circa un terzo del +10% del Pil italiano nel biennio 2021-2022 sia stato originato dagli investimenti in costruzioni, trainati proprio dai bonus edilizi) e sulla crescita del settore che, in Puglia, ha visto nascere nel biennio 2020/2021 ben 2.182 imprese edili portando a 30.330 il totale delle stesse a fine 2021 (+7,8% rispetto al 2019). “È stato un importante segno di vivacità del comparto edile pugliesi che, al netto delle imprese nate dalla sera al mattino per approfittare in modo talvolta illegale o improprio della misura, ha saputo cogliere questa opportunità mettendosi al servizio del territorio. Purtroppo, con questa chiusura disordinata della stagione del Superbonus il comparto dell’edilizia residenziale si avvia a scontare un trend inevitabilmente negativo – conclude Biancofiore –. Tuttavia, le imprese edili pugliesi, quelle che operano legalmente e con lealtà sul mercato, sono pronte per dare risposta alle necessità del PNRR e delle altre misure di coesione territoriale, nonostante i ritardi e le criticità che storicamente caratterizzano l’attuazione di questi programmi di spesa”.