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L’incubo dei tifosi del Bari: ritorno al passato, ma senza un’identità

Torna la rubrica "Il punto biancorosso" a cura di Nicola Lucarelli. Focus sulla crisi dei biancorossi

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Lun, 29 Gennaio 2024 - 17:38

La stagione del Bari stenta a decollare e le problematiche sembrano quanto mai intricate e di difficile risoluzione. La sconfitta interna contro la Reggiana e l’insulsa prestazione offerta dalla squadra di Marino, rappresentano e sintetizzano al meglio il campionato dei biancorossi e mettono ancora una volta in risalto gli errori commessi dalla proprietà e dal direttore sportivo Ciro Polito.

La Reggiana di Alessandro Nesta ha portato via i 3 punti dal San Nicola col minimo sforzo: è bastata una buona organizzazione e delle elementari (quanto efficaci) trame di gioco, per avere la meglio su un Bari abulico e privo di idee e mordente.

Troppo semplicistico, oltre che dannoso, prendersela solo con i calciatori e il mister Marino. Sicuramente, chi scende in campo deve onorare e sputare sangue per la maglia biancorossa , ma l’interrogativo sorge spontaneo: come possono dare il massimo calciatori che alla fine del campionato andranno via? Come si può pretendere il 100% da atleti giunti nel capoluogo in prestito? Per non parlare della condizione fisica precaria che ha contraddistinto gli elementi arrivati nella sessione estiva, ma anche quelli presi nel calciomercato invernale: quale utilità possono avere un Kallon che regge solo un tempo, un Puscas in evidente sovrappeso e un Lulic che riesce a giocare massimo dieci minuti? Eppure gli errori commessi ad agosto avrebbero dovuto far capire ai De Laurentiis in primis e a Polito in secundis, che il Bari non è nelle condizioni di aspettare mesi per avere dei calciatori pronti. Senza dimenticarci i diversi “rinforzi” reduci da infortuni o provenienti da campionati esteri che avevano bisogno di tempo per “capire” il calcio italiano.

Eppure, per rimediare agli errori da matita blu commessi in estate, bastava un minimo di buonsenso: la tanto sbandierata “aggressione” del mercato invernale sarebbe dovuta avvenire con modalità opposte, vale a dire prelevare (possibilmente non in prestito) calciatori validi e pronti, per non rischiare brutte sorprese. Già, perchè il Bari dei De Laurentiis, sta camminando sul filo del rasoio di un campionato imprevedibile e complicato come quello di serie B.

C’è chi si sta scagliando con veemenza contro il Ds Ciro Polito. Sicuramente l’ex portiere ha sbagliato tanto in questa stagione e non solo dal punto di vista delle scelte di mercato. Il principale errore di Polito è stato quello di aver subito passivamente la politica sparagnina della società, divenendo così complice delle scelte dei De Laurentiis.

Mancano ormai pochi giorni alla conclusione del calciomercato e, a meno di clamorosi colpi di scena, ‘l’aggressivo’ calciomercato di De Laurentiis e Polito, dovrebbe concludersi con l’arrivo dell’esterno Abdoul Razack Guiebre dal Modena, sempre che si riesca a liberare una casella Over. Troppo poco per una piazza come Bari, specie in questa fase così delicata.

Gli errori societari e tecnici, le prestazioni scialbe della squadra e la classifica non sicuramente entusiasmante, hanno fatto perdere la pazienza ai tifosi biancorossi che, per la prima volta da quando i De Laurentiis hanno ricevuto il club dal sindaco Decaro, hanno contestato in maniera legittima, subito dopo il fischio finale della partita contro la Reggiana. Al tifoso biancorosso sembra inverosimile quanto sta accadendo: è come se si sia fatto un salto all’indietro di almeno 10 anni, quando si contestava l’autogestione dei Matarrese e non c’era più ambizione. Ma almeno, quel Bari aveva la sua identità, la sua storia, i propri valori: era l’As Bari 1908, con il suo vero logo e i suoi colori, non la succursale della Ssc Napoli.

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