È polemica per la sedia rossa posizionata nella sala d’attesa dell’ospedale Di Venere a Bari. A denunciare quanto accade, Krizia Colaianni, dell’associazione “La forza delle donne” in relazione, in particolare, all’eventualità che, quel posto, presumibilmente “riservato alle donne vittima di violenza” possa rendere queste ultime ulteriormente vulnerabili poiché “sotto gli occhi di tutti” e dunque non protette e tutelate.
“Sicuramente – evidenzia Colaianni – secondo qualche competente in materia, (ma molto competente) una donna vittima di violenza si reca in Ospedale (a Bari) si siede sulla sedia rossa (diversa da tutte le altre, e con il cartellone sul capo posto riservato alle donne vittime di violenza, 1522), attende il suo turno, per essere assistita al Pronto Soccorso…con gli occhi puntati degli altri pazienti. Geniale, no? Finalmente così non cadranno più dalle scale! Le panchine rosse, le cassette rosse e le sedie rosse vi stanno sfuggendo di mano. Si ringrazia la visibilità. Dal Di Venere è tutto” – ha concluso.
Parole a cui fanno eco quelle di tanti altri. “Un’autentica vergogna – evidenzia una cittadina – manca solo la “lettera scarlatta” appuntata e siamo alla frutta totale”. “Oggi ad un uomo in attesa di visita – commenta un’altra – è stato chiesto di alzarsi perché quel posto è riservato alle donne vittime di violenza. Se pensiamo di poter fare sensibilizzazione e informazione in questo modo…grazie” – conclude. Non tutti però la pensano allo stesso modo, secondo alcuni, la presenza della sedia rossa riguarda prettamente una questione simbolica. “Ero al Di Venere per un controllo e mi hanno detto che è solo a scopo informativo – spiega una cittadina – ossia ribadire con l’immagine, alle donne che arrivano qui per aver subito violenza, che non sono sole e che possono provare a salvarsi. Non è quindi un posto riservato…vorrei crederci, sarebbe davvero fuori dal senno una cosa del genere” – conclude.
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