“Cia agricoltori italiani di Puglia, con entusiasmo e determinazione, sostiene con forza la candidatura del Pane di Altamura Dop a essere riconosciuto quale patrimonio immateriale Unesco. Su questo enorme passo verso una valorizzazione planetaria di un prodotto bandiera del made in Puglia e del Made in Italy, però auspichiamo che non si facciano pasticci e che il riconoscimento, una volta ottenuto, non sia un inganno per i consumatori e a favore di pochi soliti noti”. Lo dichiara Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani, intervenendo sulla candidatura del pane di Altamura Dop. “Altamura è città del pane e – specifica Sicolo – deve continuare a esserlo con le sole farine ottenute dalla varietà di grano duro previste dal disciplinare del Pane di Altamura Dop.
Grano duro che, va precisato, è quello coltivato nella particolare e ben delineata area territoriale di riferimento, proprio secondo quanto previsto dal già citato disciplinare di produzione approvato dall’Unione Europea”, spiega Sicolo. “Il territorio della murgia barese, detentore – prosegue – di un riconoscimento di un marchio importante come quello del pane di Altamura a denominazione di origine protetta, merita che il valore di tale riconoscimento sia adeguatamente redistribuito su tutta la filiera. Ad oggi, il valore del grano duro per la produzione del pane a Dop vale appena il 5-8 per cento del prezzo del pane. Questo è chiaramente inaccettabile per i due anelli deboli della filiera, vale a dire i cerealicoltori e i consumatori”, dichiara Sicolo.
(Foto Pixabay)