Castelmezzano: tra le Dolomiti Lucane e il volo dell’angelo
Fra i paesi più caratteristici della montagna lucana e, inoltre, tra i “borghi più belli d’Italia”, spicca, indubbiamente, Castelmezzano. Si tratta di un luogo che deve la sua fama, oltre che allo scenario mozzafiato offerto dalle Dolomiti Lucane, anche all’attrazione sportiva del volo dell’angelo. Qui, un cavo d’acciaio collega Castelmezzano con il prospiciente borgo di Pietrapertosa tramite un volo adrenalinico di un chilometro e mezzo. Si tratta, indubbiamente, di una delle esperienze più iconiche di Castelmezzano. Questa avventura unica offre l’opportunità di volare attraverso le valli e gli scenari spettacolari, sospesi tra cielo e terra.
Tra storia e tesori religiosi
Castelmezzano non è visibile solo attraverso gli sport estremi, in particolare il volo dell’angelo. Addentrandosi nel centro storico del borgo sarà possibile imbattersi nella chiesa Madre di Santa Maria dell’Olmo. Si tratta di una struttura costruita in pietra locale, in stile romanico, al cui interno è custodito l’affresco di San Rocco, protettore del paese. Ma non solo, all’interno sarà possibile vedere anche una statua lignea della Madonna dell’Olmo (XIII secolo) e una tela della “Sacra Famiglia” realizzata dal pittore lucano Giovanni De Gregorio, detto il Pietrafesa. Da non perdere c’è poi la chiesa del Santo Sepolcro, una delle più antiche di Castelmezzano. Quest’ultima ha origini bizantine e custodisce la statua lignea della Madonna dell’Ascensione (XIV secolo) che, secondo una leggenda, sarebbe stata ritrovata da due pescatori in riva al mare, e ai quali la stessa Madonna avrebbe chiesto di essere condotta a Castelmezzano. Infine, Meritano una visita, inoltre, le cappelle di Santa Maria, della Madonna dell’Annunziata, di San Marco e di Santa Maria “Regina Coeli”.
Oltre il patrimonio liturgico, la magia del patrimonio architettonico
Oltre al patrimonio liturgico, nel borgo sarà possibile ammirare diversi palazzi nobiliari di pregevole fattura e i resti del castello risalente al periodo normanno (XI-XIII secolo d.C.), costruito come roccaforte in posizione centrale rispetto ai castelli di Pietrapertosa e Brindisi di Montagna. Ad oggi sono conservati parte delle mura di cinta, una cisterna per la raccolta delle acque piovane e la lunga e ripida scalinata scavata nella roccia, utilizzata probabilmente come postazione di avvistamento, da cui era possibile sorvegliare la sottostante vallata del fiume Basento.
Dal folklore alla “Sagra du’ Masc”
La magia di Castelmezzano si percepisce in ogni momento dell’anno, ma un periodo in cui vale la pena visitare questo luogo è settembre, ovvero quando, in occasione dei festeggiamenti di Sant’Antonio si celebra il rito arboreo del matrimonio fra gli alberi, la “Sagra du’ Masc”. Un robusto tronco di cerro, “lo sposo” detto anche “il Maggio”, viene scelto tra i boschi del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane insieme alla “sposa”, una cima di agrifoglio, ed entrambi vengono trasportati dai buoi nella piazza del paese dove avviene l’innesto e l’innalzamento fra balli, canti e sapori tradizionali.
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