La Asl di Bari ha chiuso il 2023 con un incremento straordinario degli screening oncologici mai registrato prima: un salto in avanti nella prevenzione dei tumori di mammella, colon retto e cervice uterina testimoniato dall’analisi dei dati contenuti nel report annuale del Centro screening aziendale incardinato nel Dipartimento di prevenzione, in riferimento all’anno 2023.
Tra i risultati più importanti, il numero di mammografie quasi raddoppiate– da 28.227 dell’anno scorso sono passate a 40.149, con una crescita del 42,2% e l’obiettivo del 100% raggiunto e superato nella estensione degli inviti per gli screening dei tumori colon retto e cervice uterina. Grazie ai programmi di prevenzione, si è quindi intensificata l’attività diagnostica precoce che ha permesso di rintracciare nello screening mammografico 548 lesioni neoplastiche curate in tempi adeguati, 920 formazioni precancerose nello screening del colon retto e 302 lesioni neoplastiche e preneoplastiche nello screening della cervice uterina. Tutti dati in aumento rispetto a quelli rilevati nel 2022.
“Dall’analisi del report sulla attività 2023 – ha commentato il direttore generale della ASL, Antonio Sanguedolce – emerge uno sforzo impressionante compiuto da tutti gli operatori che lavorano ogni giorno a ritmi serrati nella grande e complessa macchina degli screening oncologici della ASL. A loro va il merito di aver contribuito a promuovere una inversione di marcia in positivo nel potenziamento degli esami per la prevenzione oncologica– ha proseguito – i numeri dell’anno appena concluso sono straordinari così come l’aumento delle diagnosi precoci che facilitano le cure nei tempi più opportuni. Siamo ad una vera e propria svolta non solo nella assistenza ma anche a livello socio culturale, vista la maggiore partecipazione da parte della popolazione”.
“Si tratta di un traguardo importante per il Dipartimento di Prevenzione – aggiunge il direttore del Dipartimento, Fulvio Longo – che ha viste coinvolte diverse figure professionali unite in uno scopo unico ovvero portare gli screening oncologici verso l’eccellenza all’interno della nostra ASL”.
Screening mammografico: nel 2023 rintracciati 548 tumori al seno Lo screening mammografico per la prevenzione del tumore al seno ha raggiunto l’80,5% della estensione, con 71.586 inviti generati e 40.149 mammografie effettuate. Nell’anno appena concluso l’unità operativa di screening mammografico e radiodiagnostica senologica – diretta dalla dottoressa Alessandra Gaballo – si è registrato quasi un raddoppio di esami mammografici che nel 2022 erano 28.227 e nel 2023 sono stati 40.149 con un più 42,2%. Sono state eseguite quasi 12mila mammografie in più in un anno nei 10 centri screening della ASL distribuiti su tutto il territorio provinciale. Ottimo anche il risultato della adesione, che si è attestata al 60,7%, in aumento rispetto al 48% dell’anno precedente. Stando alle linee guida nazionali il 60% della adesione infatti consente di ridurre del 30% la mortalità per il tumore al seno. Le procedure mammografiche di secondo livello avanzato – eseguite nei centri del San Paolo e dal Di Venere – che comprendono biopsie ecoguidate e biopsie stereotassiche – sono state complessivamente 1319 con il riscontro di 548 neoplasie.
Screening cervice uterina: superata l’adesione al 40% come da media nazionale e raggiunta l’estensione al 102,3% Ottimi anche i risultati della Unità operativa Screening cervice uterina, di cui è responsabile la dottoressa Chiara Antonia Genco. L’adesione da parte delle donne di età compresa fra i 25 e i 64 anni, per la prevenzione del tumore all’utero, è cresciuta fino a raggiungere la media nazionale che è del 40%. Altrettanto importante è il dato della estensione arrivata quest’anno al 102,3%, con 113.835 inviti generati nel corso del 2023 (erano 106.304 nel 2022) e 41.592 esami effettuati (erano 39.773 nel 2022). Sono state effettuate 3.583 colposcopie, come esami di approfondimento. L’attività di prevenzione ha permesso di individuare e trattare 302 lesioni neoplastiche e preneoplastiche, rispetto alle 200 diagnosticate nel 2022.
Screening colon retto: raddoppiata l’estensione che ha raggiunto il 101,3% e aumento del 40% delle diagnosi precoci Uno dei dati senza precedenti riguarda lo Screening per la prevenzione del tumore al colon retto in cui si è passati dal 52,72% di estensione del 2022 al 101,3% del 2023, con 188.105 inviti generati rispetto ai 94.663 dell’anno scorso. Stesso incremento si riscontra anche nei test per il sangue occulto eseguiti presso il laboratorio di patologia clinica del Di Venere: sono stati, infatti, 41.985 gli esami effettuati nel 2023, a fronte dei 17.972 dell’anno 2022. Il raggiungimento di tali obiettivi si è potuto ottenere grazie alla possibilità di erogare, nell’ambito del secondo livello coordinato dalla UOSVD di screening CCR ed endoscopia digestiva diretta dal dottor Alessandro Azzarone, le colonscopie resesi necessarie a seguito di riscontro positivo del sof (sangue occulto fecale). Le colonscopie richieste ed erogate nell’ambito aziendale nel 2023 sono state 2.222 rispetto alle 1729 del 2022 con un riscontro e contestuale asportazione di 920 lesioni precancerose (polipi) dell’ultimo anno rispetto alle 631 del 2022; si tratta di un aumento in termini percentuali di circa il 32% che supera il 40% , se si considera anche il contributo fornito, nell’ambito del secondo livello, dal Policlinico e dall’IRCCS Papa Giovanni II con i quali si sono istituiti specifici protocolli d’intesa.
E’ sulla estensione – ossia il numero di inviti generati e inviati alla popolazione bersaglio – che il Centro screening aziendale della ASL, guidato dalla dottoressa Sara De Nitto e dalla coordinatrice operativa Marilisa De Luca, ha impresso un’accelerata, addirittura raddoppiando le lettere di convocazione ed è stata messa in piedi una solida riorganizzazione di tutti i centri coinvolti nei tre screening oncologici distribuiti su tutto il territorio al fine di standardizzare i processi e aumentare le performance. Gli assistenti sanitari del Centro Screening, con professionalità e cortesia, hanno preso in carico ogni situazione, dalle più semplici alle più complesse, accompagnando spesso i pazienti nel loro percorso di diagnosi e cura. Importante è stato anche il contributo del Centro di Citopatologia dell’Ospedale Di Venere diretto dalla dottoressa Michela Iacobellis.
Per gli esami di secondo livello dello screening della Cervice uterina e del colon retto la ASL di Bari si è avvalsa infine anche del contributo dell’azienda ospedaliera Policlinico e dell’Istituto oncologico di Bari.