Sono trascorsi quasi 11 anni da quel 7 novembre del 2013 quando un commerciante di San Girolamo, Vincenzo Memola, di 57 anni, fu travolto e ucciso sulla strada che porta alla pineta di San Francesco, mentre era in sella alla sua bicicletta. Erano da poco passate le 7 e si stava dirigendo al cimitero dove lavorava come fioraio.
Sono trascorsi 11 anni e il pirata della strada non è stato ancora trovato. Lì nel punto in cui ha perso la vita Vincenzo c’è una bici bianca, in ricordo dei ciclisti vittime della strada. Accanto dei fiori rossi che la famiglia continua a portare in memoria di Vincenzo. “Ricordo quel giorno come se fosse ieri – racconta Peppino Milella, presidente dell’associazione IX Maggio – ero passato da quella strada poco prima, mi stavo dirigendo al lavoro. Vincenzo era conosciuto nel quartiere, lo chiamavo Alberto Castagna perché gli assomigliava. Fu un bruttissimo colpo. Vincenzo aveva una moglie, anche lei fioraia e due figli. Quella è una strada maledetta, non ci sono telecamere, è un punto cieco. Ma noi non crediamo possibile che nessuno fosse presente all’incidente, per questo da 11 anni invitiamo, anche in forma anonima, a dare un segnale, una testimonianza”.
“Ovunque tu sia io so amare fino a lì”, si legge sulla targa per Vincenzo. “Fu un duro colpo per il quartiere – continua Milella – e quell’omertà di chi ha visto e non ha mai detto nulla fa ancora più male”. La moglie di Vincenzo Memola ha ancora la bici dell’incidente, dopo che è stata dissequestrata. “Voglio trasformarla in un monumento in ricordo di tutte le vittime come Vincenzo – continua Milella – bisogna fare molto di più per la sicurezza stradale, io stesso il giorno della Vigilia sono stato travolto sul lungomare mentre attraversavo. C’è troppa distrazione alla guida, io ho rischiato di non essere qui a parlare”.
In città al momento ci sono tre bici bianche, una vicino alla questura, una in via Brigata Regina e l’altra in via Respighi a San Girolamo. Ce n’era anche una quarta, in via Napoli, ma fu tolta e gettata nel canalone. “In realtà – prosegue Milella – abbiamo intenzione di metterne altre quattro o cinque. Per non dimenticare e non fare dimenticare. Ad esempio ne dobbiamo mettere una in via del Turco, un’altra a San Pio sulla statale 16, a Japigia, a San Giorgio, a Triggiano. Sono state tante le vittime della strada e noi vogliamo ricordarle. Come vogliamo ricordare anche Mimmo Bucci travolto sul lungomare”.
Sono numerose le associazioni sul territorio che stanno portando avanti questa battaglia per tutelare gli amanti delle due ruote. “E’ importante lavorare sempre di più per rendere i percorsi per i ciclisti sicuri – conclude Milella – bisogna collegare le varie piste che ci sono in città anche se a me spaventano queste piste “light” come quella sul lungomare, senza alcuna protezione. Ora ne stanno realizzando una anche qui a San Girolamo per collegare il quartiere con Marconi. Speriamo sia davvero sicura”.