Piovono avvisi di accertamento, non solo per quanto riguarda la Tari, caso che ha fatto discutere negli scorsi giorni, ma anche per quanto riguarda la refezione scolastica, a denunciarlo sono gli stessi cittadini. Si tratta in particolare di “cartelle” relative agli anni 2017-18, le cifre variano dai 100 ai 600 euro. Diverse le polemiche in merito: in quegli anni infatti, ancora non c’era il pagamento online, pertanto molti cittadini non trovano più le ricevute e stanno insistendo affinché sia prevista una revisione dei casi.
Già negli scorsi giorni il Comune di Bari aveva inviato 40mila avvisi di accertamento per omesso versamento, totale o parziale della Tari per le annualità 2018, 2019, 2020. In questo caso le multe sono arrivate anche a mille euro. Si tratta di un progetto che mira a individuare gli omessi pagamenti di tutti i servizi, tra questi Tari, ma anche refezione e molto altro. Gli obiettivi sono in primis quello di perseguire il programma dell’amministrazione rivolto a garantire una fiscalità equa, anche quello di stabilizzare gli incassi attraverso il consolidamento della percentuale di riscossione, migliorata a seguito dell’attività svolta dall’Ufficio negli scorsi anni. Ma non solo, per quanto riguarda la Tari infatti l’intento è anche quello di bonificare la banca dati della stessa, in continua e dinamica evoluzione per effetto di cambi di domicilio, trasferimenti e immigrazioni; bonificare e riorganizzare la banca dati Canone Unico Patrimoniale. Per tale attività è previsto l’utilizzo di risorse strumentali (ausilio del software gestionale in uso e software esterni; utilizzo delle più comuni piattaforme informatiche, per esempio Google Street View).
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