Sono ottimistiche le prospettive sull’incremento dei flussi turistici in Italia e in Puglia. Basandosi su dati interni all’azienda e rielaborando le serie storiche in base alle evidenze dell’Istat e della Banca d’Italia, Vamonos-Vacanze.it, stima che —nel “best case scenario”— gli arrivi e le presenze raddoppieranno nel 2024, facendo registrare il valore più alto dei pernottamenti dal 2010.
Negli scenari possibili quello più ottimista prevede infatti un incremento medio del +108% per gli arrivi e del +111% per i pernottamenti, con incrementi notevolmente più elevati in Sardegna (+271% per gli arrivi e +274% per i pernottamenti), Basilicata (+227% per gli arrivi e +238% per i pernottamenti), Puglia (+220% per gli arrivi e +219% per i pernottamenti), Campania (+165% per gli arrivi e +164% per i pernottamenti), Molise (+120% per gli arrivi e +157% per i pernottamenti), Abruzzo (+119% per gli arrivi e +121% per i pernottamenti) e Sicilia (+105% per gli arrivi e +107% per i pernottamenti).
Complessivamente, includendo anche il turismo interno, si tratterebbe —secondo l’analisi di Vamonos-Vacanze.it— di oltre 226 milioni di turisti che sceglieranno l’Italia per le vacanze, andando a generare oltre 809 milioni di pernottamenti.
Tutte le destinazioni regionali registreranno un andamento positivo dei flussi turistici. Al di sopra della media italiana si collocherebbero, in ordine decrescente rispetto alla variazione percentuale dei pernottamenti: Sardegna con 53 milioni di pernottamenti (+274%) e con 11 milioni di arrivi (+271%); Basilicata con 8 milioni di pernottamenti (+238%) e con 2,5 milioni di arrivi (+227%); Puglia con 52 milioni di pernottamenti (+219%) e con 13 milioni di arrivi (+220%); Campania con 55 milioni di pernottamenti (+164%) e con 15 milioni di arrivi (+165%); Molise con 1,5 milioni di pernottamenti (+157%) e con 0,4 milioni di arrivi (+120%); e Abruzzo con 16 milioni di pernottamenti (+121%) e con 4 milioni di arrivi (+119%).
Seguono poi le rimanenti destinazioni regionali: Sicilia con 33 milioni di pernottamenti (+107%) e con 10 milioni di arrivi (+105%); Piemonte con 31 milioni di pernottamenti (+99%) e con 12 milioni di arrivi (+96%); Umbria con 12,5 milioni di pernottamenti (+95%) e con 5 milioni di arrivi (+96%); Friuli-Venezia Giulia con 18,5 milioni di pernottamenti (+93%) e con 5 milioni di arrivi (+93%); Lazio con 64,5 milioni di pernottamenti (+91%) e con 22 milioni di arrivi (+91%); Trentino-Alto Adige con 99,5 milioni di pernottamenti (+89%) e con 23 milioni di arrivi (+90%); Emilia-Romagna con 79 milioni di pernottamenti (+85%) e con 21 milioni di arrivi (+85%); Marche con 24 milioni di pernottamenti (+84%) e con 5 milioni di arrivi (+86%); Liguria con 30 milioni di pernottamenti (+82%) e con 9,5 milioni di arrivi (+78%); Calabria con 16 milioni di pernottamenti (+74%) e con 3 milioni di arrivi (+75%); Valle d’Aosta con 6 milioni di pernottamenti (+65%) e con 2 milioni di arrivi (+61%); Toscana con 76 milioni di pernottamenti (+53%) e con 21,5 milioni di arrivi (+53%); Veneto con 90 milioni di pernottamenti (+23%) e con 23,5 milioni di arrivi (+23%); e Lombardia con 44 milioni di pernottamenti (+13%) e con 18 milioni di arrivi (+13%).
«In quanto a valori assoluti, troviamo invece sul podio Veneto, Trentino-Alto Adige e Lazio» sottolineano gli analisti di Vamonos-Vacanze.it.
Ed ecco la graduatoria completa: 01) Veneto 23,5 milioni di arrivi; 02) Trentino-Alto Adige 23 milioni di arrivi; 03) Lazio 22 milioni di arrivi; 04) Toscana 21,5 milioni di arrivi; 05) Emilia-Romagna 21 milioni di arrivi; 06) Lombardia 18 milioni di arrivi; 07) Campania 15 milioni di arrivi; 08) Puglia 13 milioni di arrivi; 09) Piemonte 12 milioni di arrivi; 10) Sardegna 11 milioni di arrivi; 11) Sicilia 10 milioni di arrivi; 12) Liguria 9,5 milioni di arrivi; 13) Umbria 5 milioni di arrivi; 14) Marche 5 milioni di arrivi; 15) Friuli-Venezia Giulia 5 milioni di arrivi; 16) Abruzzo 4 milioni di arrivi; 17) Calabria 3 milioni di arrivi; 18) Basilicata 2,5 milioni di arrivi; 19) Valle d’Aosta 2,0 milioni di arrivi; e 20) Molise 0,4 milioni di arrivi.
In questo “best case scenario”, nel 2024 la spesa turistica salirebbe così del +64% rispetto al 2023, passando da 108 a 177 miliardi, con una stima che include servizi ricettivi, di ristorazione, trasporto (ferroviario, su strada, marittimo, aereo), noleggio mezzi, servizi delle agenzie di viaggio ed altri servizi di prenotazione, servizi culturali, servizi sportivi e ricreativi, shopping ed altre spese.
L’analisi a livello regionale, poi, porta alla seguente graduatoria per valore assoluto del giro d’affari: 1) Toscana 23,7 miliardi di euro; 2) Calabria 23,7 miliardi di euro; 3) Veneto 19,9 miliardi di euro; 4) Lombardia 16,9 miliardi di euro; 5) Lazio 16,1 miliardi di euro; 6) Sicilia 15,9 miliardi di euro; 7) Emilia-Romagna 11,4 miliardi di euro; 8) Trentino-Alto Adige 10,2 miliardi di euro; 9) Campania 8,6 miliardi di euro; 10) Piemonte 5,2 miliardi di euro; 11) Liguria 5,2 miliardi di euro; 12) Sardegna 5 miliardi di euro; 13) Puglia 3,7 miliardi di euro; 14) Umbria 3,5 miliardi di euro; 15) Marche 2,7 miliardi di euro; 16) Abruzzo 1,9 miliardi di euro; 17) Friuli-Venezia Giulia 1,7 miliardi di euro; 18) Valle d’Aosta 1 miliardo di euro; 19) Basilicata 0,8 miliardi di euro; e 20) Molise 0,2 miliardi di euro.
In relazione alla variazione percentuale in aumento —concludono gli analisti di Vamonos-Vacanze.it— la graduatoria è invece la seguente: 1) Basilicata +67,7%; 2) Lazio +67,2%; 3) Sardegna +66,8%; 4) Friuli-Venezia Giulia +66,6%; 5) Abruzzo +66,5%; 6) Toscana +66,3%; 7) Calabria +66,3%; 8) Campania +65,9%; 9) Sicilia +65,5%; 10) Umbria +64,8%; 11) Valle d’Aosta +64,5%; 12) Lombardia +63,5%; 13) Emilia-Romagna +63,1%; 14) Marche +62,6%; 15) Trentino-Alto Adige +62,5%; 16) Liguria +61,1%; 17) Piemonte +60,2%; 18) Puglia +59,6%; 19) Molise +59,5%; e 20) Veneto +57,2%.