Il 2024 appena iniziato segnerà la scadenza di molte graduatorie approvate nel 2022 dalla Regione Puglia a seguito dei concorsi per l’assunzione di personale di categoria “D” e “C” svolti due anni fa. “E così – si legge in una nota del comitato idonei della Regione Puglia – tra pochi mesi una vastissima platea di idonei che hanno superato la prova selettiva, dimostrando capacità e competenza, vedrà irrimediabilmente frustrata l’aspettativa di essere assunta, coronando così il sogno di raggiungere dopo tanti sacrifici una sempre più difficile stabilità economica e occupazionale. Come Comitato ci saremmo aspettati che già nel corso della discussione sulla legge di bilancio della Regione Puglia, approvata lo scorso 21 dicembre, il tema della proroga delle graduatorie vigenti fosse risolto, estendendo di almeno un anno la validità delle stesse, attualmente fissata in due anni. Purtroppo, però, il Consiglio regionale non ha neanche affrontato l’argomento e il rischio che le graduatorie possano scadere si fa sempre più concreto e imminente”.
“Non esiste alcuna valida ragione giuridica – si legge ancora nella nota – per cui la Regione Puglia non possa procedere a prorogare le sue graduatorie dal momento che anche la Corte Costituzionale, in una recente pronuncia, ha affermato che “le disposizioni regionali che disciplinano i termini di utilizzabilità delle graduatorie concorsuali, intervenendo in materia di accesso al pubblico impiego regionale, rientrano nella competenza legislativa residuale regionale relativa all’organizzazione amministrativa del personale” (sentenza n. 267 del 22 dicembre 2022). Sgomberato il campo da ogni eventuale dubbio in tema di competenza a legiferare in questa materia, auspichiamo, pertanto, che alla ripresa dei lavori dopo la pausa natalizia, il governo regionale e tutto il Consiglio (al di là delle differenze partitiche o ideologiche) si attivino concretamente per approvare all’unanimità una norma che proroghi il termine di validità delle graduatorie della Regione Puglia, anche al fine di consentire a quest’ultima di continuare ad attingere dalle stesse per sopperire all’enorme fabbisogno di personale di cui l’ente necessita. Si tratta solo di volontà politica”.
“Infine è bene ricordare che per l’espletamento di queste procedure sono state messe in campo dalla Regione ingenti risorse economiche e sarebbe un peccato, oltre che uno spreco di soldi pubblici, disperdere così velocemente questo patrimonio di giovani e validi professionisti, donne e uomini pronti a entrare nella pubblica amministrazione e a fornire il proprio contributo per affrontare le tante sfide che ci saranno nei prossimi anni, a cominciare dalla gestione dei progetti PNRR”, concludono dal comitato.