Il fuso orario fa si che mentre in Italia si sorseggia il caffè al mattino del 31 dicembre, in mezzo all’Oceano Pacifico si brinda già all’anno nuovo, e che l’ultimo luogo dove avviene il passaggio dal vecchio al nuovo anno sia, sempre nell’Oceano Pacifico, Howland Island, l’isola deserta dove si trova l’International Date Line, la linea internazionale del cambio data. Storia a parte per l’Antartide che, non essendo inserita nella divisione mondiale del tempo sulla base dei meridiani, ha usanze diverse circa l’orario da usare per il brindisi: quella della madrepatria (Danimarca), oppure quella dei paesi vicini, oppure quella ufficiale di Greenwich. Qualunque sia l’ora utilizzata i pochi che si troveranno là brinderanno sicuramente in mezzo ai ghiacci. A parte questo le tradizioni a Capodanno variano da paese a paese. Vediamone alcune insieme.
Western Samoa e Samoa Americane, le isole nell’Oceano Pacifico, trascorrono il Capodanno una a distanza di un giorno dall’altra; infatti anche se separate da soli 100 km, sono divise dalla International Date Line. Western Samoa moderna con i grattacieli nella capitale festeggia con i fuochi d’artificio, mentre nelle Samoa Americane sono ancora vivi gli antichi costumi polinesiani e i festeggiamenti, 24 ore dopo, sono assai ridotti.
Dopo i grandi festeggiamenti sul Waterfront con musica canti balli e fuochi d’artificio, il 2 gennaio inizia la sfilata in maschera di Kaapse Klopse o di Tweede Nuwe Jaar (secondo Anno Nuovo). Molto colorata e chiassosa, ha una tradizione che risale ai tempi della schiavitù, infatti parte dal District Six e dura un mese intero, come se volessero festeggiare per primi il carnevale. Le strade della città sono invase dai gruppi organizzati, più di sessanta, e da numerosissime persone cariche di colori, musica e allegria. In tanti paesi dei Caraibi le sfilate musicali sono le protagoniste dei festeggiamenti tra Natale e Capodanno. Il primo gennaio a Nassau, la capitale delle Bahamas, sfila per le strade la Junkanoo Parade: dalle 2 alle 9 del mattino migliaia di persone in maschera assieme a variopinti carri invadono Bay Street e tutte le isole dell’arcipelago.
In Siberia, a Vladivostok, dove arriva la Transiberiana si passa il Capodanno nella bania, il bagno russo, con temperatura fino a 100 gradi, seguito da bagni in acqua gelida. È un’usanza molto antica da trascorrere con amici e parenti, innaffiati da abbondante vodka, naturalmente. Anche se i cinesi hanno il loro Capodanno, la Festa di Primavera che ogni anno segue la fase lunare, di preciso la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno, anche il nostro Capodanno è un’occasione di festa e in tutte le città impazzano spettacoli e festeggiamenti. Obbligatorio vestirsi di bianco a Rio De Janeiro nella mitica spiaggia di Copacabana dove grazie al clima estivo lo spettacolo è sempre incredibile e trasgressivo. In Europa si indossa un capo intimo rosso per auspicare un anno fortunato, in molti paesi del Centro America il colore fortunato è il giallo utilizzato nei festoni e in tutte le decorazioni del veglione. Gli aborigeni d’Alaska, i Dena’ina, consideravano l’inverno come “il tempo in cui si sta insieme”. Perciò in Alaska il veglione va sempre trascorso in compagnia Ad Anchorage si va in Town Square Park per il Fire & Ice New Year’s Eve, con musica, fuochi d’artificio, piste sul ghiaccio e proiezioni 3D, oppure si va fuori città per la Torchlight Parade una gigantesca fiaccolata a cui partecipano in molti.
In Spagna e in molti paesi del Centro America il 12 è considerato un numero portafortuna e durante il Capodanno vengono preparati 12 acini di uva, uno per ogni mese dell’anno, e ne viene mangiato uno ogni secondo durante il countdown che precede la mezzanotte. A Caracas le campane della cattedrale suonano 12 volte a mezzanotte dell’anno nuovo. Nelle Filippine porta fortuna imbandire la tavola con 12 frutti rotondi simbolo di prosperità. In Giappone, a mezzanotte, i templi buddisti suonano le campane 108 volte, per allontanare i 108 elementi del bonō, ossia gli stati mentali che portano le persone a comportarsi male.
In Grecia la sera di Capodanno si appende una cipolla alla porta di casa ed entrando da ospiti in una casa si rompe un melograno sulla soglia per spargere tanti chicchi che porteranno fortuna; in Bangladesh ci si sposa nella notte di Capodanno perché il giorno degli innamorati è il 31 dicembre e non il 14 febbraio; in Algeria i bambini scrivono letterine ai loro genitori con i buoni propositi e i desideri per il nuovo anno ; a Singapore tutti scrivono il loro desiderio in una grossa sfera bianca che a mezzanotte verrà fatta galleggiare su Marina Bay: le migliaia di sfere creano creando uno spettacolo meraviglioso; in Argentina il 31 dicembre si strappano vecchi documenti per lanciarli dalla finestra, come fossero coriandoli, lasciandosi così alle spalle tutto l’anno passato. È l’ultimo posto al mondo in cui arriva il Capodanno: quando qui inizia il countdown, in altri luoghi del mondo è già il 2 gennaio. Ma nessuna farà il countdown, perché in quest’isola equatoriale sperduta nel Pacifico non c’è nessuno a festeggiare. Qui gli unici abitanti sono le colonie di uccelli tropicali che vivono felici e indisturbate.