“Un picco mai registrato prima. Mai viste tante sindromi influenzali: non nell’anno della pandemia H1N1 (2009), non nel 2017-18, anno record dell’ultimo periodo”. Lo ha scritto sui social Pier Luigi Lopalco, virologo ed ex assessore alla Sanità in Puglia, evidenziando una situazione che, attualmente, risulta particolarmente grave nei pronto soccorso di tutta Italia “sotto pressione” e con “reparti pieni di pazienti e – ahimè – tanto personale sanitario in malattia a causa dell’influenza & C.” – evidenzia.
“Il Ministero – ha scritto anora Lopalco – cerca di correre ai ripari con open-day vaccinali e decreti di estensione dell’obbligo all’uso di mascherine nei reparti. Interventi deboli e tardivi. La prevenzione si chiama così perché deve intervenire PRIMA dei guai. Tant’è. Ora cerchiamo almeno di limitare i danni nella nostra stretta cerchia di amici e parenti applicando poche semplici regole: non è tardi per vaccinarsi: il picco dei contagi non è ancora arrivato e comunque questa ondata durerà almeno fino a febbraio. Il vaccino contro l’influenza in un braccio e quello contro covid19 nell’altro; Se abbiamo sintomi simil-influenzali stiamo a casa e rinunciamo alle riunioni familiari; Se visitiamo persone particolarmente fragili comportiamoci come facevamo in piena pandemia: mascherina ed alcolgel. Se portiamo il virus in casa di una persona cagionevole gli effetti potranno essere gli stessi di due o tre anni fa. Detto questo, a Capodanno possiamo evitare di usare i botti: facciamo bene ai nostri amici a quattro zampe e all’ambiente. Tanto il botto l’hanno già fatto i virus” – ha concluso.
Foto Facebook Lopalco