La Regione Puglia ha deliberato 44 accorpamenti di scuole, 42 nel primo e solo 2 nel secondo ciclo di istruzione (uno nella città di Taranto ed uno in quella di Foggia). Ne mancherebbero 14 per arrivare a 58. Come mai ciò è stato possibile? Se lo domanda Roberto Romito, presidente regionale Anp Puglia.
“In questo consiste proprio il “regalino” governativo di fine anno (vedi decreto “milleproroghe” ancora non pubblicato in Gazzetta) che permette alle regioni di rinviare per un altro anno (quindi fino al 2025/2026) un massimo del 2,5% di accorpamenti sul totale del numero di scuole che era previsto dovessero funzionare nel 2024/2025 – spiega Romito – Tradotto: il 2,5% di 569 fa 14 (i decimali non contano, ovviamente). Che è proprio il numero di accorpamenti “mancanti” nella delibera di ieri della Giunta Regionale. C’è da aggiungere che il “milleproroghe” prevede che queste 14 scuole “salvate” dovranno essere identificate (entro il 1 marzo) con nome e cognome da parte della Regione stessa perché su di esse non potranno essere effettuate nuove assunzioni né trasferimenti di dirigenti da fuori regione”.
“Ciò significa che nel 2024/2025 avremo in Puglia 569 più 14, ossia 583 scuole, con 561 dirigenti persone fisiche calcolabili ad oggi: altre reggenze da conferire quindi, alla faccia del PNRR. Il surplus delle 14 scuole è solo virtuale e temporaneo, per quanto appena detto – continua Romito – Rimane così sospesa per un altro anno ancora la sorte di alcune decine di uffici dirigenziali. Nell’anno successivo (2025/2026) si dovrà provvedere a ripristinare i numeri previsti da legge e decreto: e pensiamo che l’unico modo per uscire dall’impasse delle paventate mega scuole (istituti comprensivi di troppo grandi dimensioni) sia solo quello di pensare seriamente e costruttivamente alla razionalizzazione nel secondo ciclo di istruzione, senza più “santuari” intoccabili … In sintesi, ha prevalso l’italica tendenza a rimuovere i problemi rimandandone la soluzione ad altra e futura epoca (e ad altri?). E, qualcuno di certo segretamente se lo sta augurando, magari con ulteriori e più sostanziosi annacquamenti e rinvii … Ciò dovrebbe però essere difficile, viste le scadenze del PNRR. Ma siamo sotto il cielo”.