Tra circa due mesi, con l’allestimento degli arredi, sarà pronto e funzionante il ‘Villaggio Trenta ore per la vita Agebeo’, realizzato a Bari su un terreno di proprietà comunale confiscato alla mafia e destinato all’accoglienza dei piccoli pazienti oncologici e delle loro famiglie. Un sopralluogo nella struttura ormai ultimata è stato effettuato questa mattina dal segretario generale della presidenza della Regione Puglia, Roberto Venneri, e dal dirigente regionale della sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia sociale, Giuseppe Savino, insieme all’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Bari Giuseppe Galasso e al presidente di Agebeo e amici di Vincenzo onlus Michele Farina.
Il villaggio sorge su un’area compresa tra il Policlinico di Bari, l’Istituto Tumori Giovanni Paolo II e l’Anthea Hospital gruppo Gvm, ed è stato realizzato grazie ad un bando regionale per un costo complessivo di circa 1,7 milioni di euro, di cui un milione come contributo della Regione Puglia. “Un’opera molto importante – ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – che nasce su iniziativa del Comune di Bari, della Regione Puglia e dell’associazione Agebeo, per ospitare genitori e familiari di bambini che ricevono cure oncologiche. Molto importante anche perché nasce su un bene confiscato alla mafia: il progetto si inserisce nell’ambito della promozione delle azioni di antimafia sociale, delle azioni di legalità, di riutilizzo per finalità sociali, dei beni confiscati. Dunque, un esempio di buona pratica fra il pubblico e il privato sociale”.